Germania alla destra. Il Portogallo alla sinistra?

28 Settembre 2009
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Red

Volete una prova che a fare una politica di destra la sinistra perde? Eccola, arriva dalla Germania, dove la CDU ha battuto nettamente i suoi alleati di governo della SPD. Le proiezioni danno l’Unione (Cdu-Csu) al 33,8%, in lieve calo rispetto alle precedenti elezioni del 2005. La Spd è stata la grande sconfitta di questo appuntamento alle urne (é scesa al 23,1%, il peggior risultato dal 1949), mentre i liberali hanno trionfato e la sinistra (Die Linke) ha avuto un buon successo: quasi il 13%, quattro punti in più rispetto al 2005.
Come si è detto,la Fdp di Guido Westerwelle - che chiede tra l’altro la privatizzazione della sanità e una maggiore flessibilità per le imprese nel mercato del lavoro - ha guadagnato quasi cinque punti ed è riuscita a dare alla Merkel la possibilità di slegarsi dai socialdemocratici.
Sorridente, la cancelliera ha detto di essere “felice” del risultato conseguito ed ha aggiunto, riferendosi ai liberali: ora è possibile un “cambio di governo” in Germania, ma ha sottolineato comunque di voler essere “la cancelliera di tutti i tedeschi”. Ben diverso il tono del candidato socialdemocratico alla cancelleria, Frank-Walter Steinmeier (Spd): “Un giorno amaro per la socialdemocrazia”, ha detto il vice cancelliere e ministro degli Esteri tedesco, il quale ha subito riconosciuto la sconfitta e ha tenuto a sottolineare che la Spd avrà d’ora in poi un “nuovo ruolo”, quello “dell’opposizione”.
Insieme ai liberali, la Merkel può contare - sempre secondo le proiezioni - sul 48,4% dei voti e 323 seggi, 15 in più del minimo necessario e abbastanza per abbandonare la Grande Coalizione con i socialdemocratici. Al momento, Spd, Verdi e Linke, cioé gli altri tre partiti rappresentanti al Bundestag, la Camera bassa del Parlamento, avrebbero il 45,6% e 291 seggi.
Il lento declino della SPD ha avuto un’improvvisa accelerazione poiché il calo dalle elezioni del 2002 a quelle del 2005 si era fermato a 4,3 punti (dal 38,5% al 34,2%). Nonostante il crollo, Steinmeier è deciso a restare. Nei commenti alla tv era stato ipotizzato che avrebbe annunciato le dimissioni. Invece ha detto: “Io non fuggo dalle mie responsabilità. La missione non è ancora finita”. E’ la stessa missione che in Italia hanno mirabilmente compiuto Veltroni, Fassino & C., ma anche Ferrero, Vendola, Mussi e C.: distruggere la sinistra. Bravo Steinmeier continua così! Porta a compimento la tua nobile opera: rendere ininflluente una forza storica della sinistra europea.
In Portogallo, invece, alla fine José Socrates ce l’ha fatta a battere la rivale conservatrice Manuela Ferreira Leite, e questa sera ha vinto le politiche portoghesi. Ma il premier socialista di Lisbona, 52 anni, ha perso nelle urne la maggioranza assoluta che aveva dal 2005, quando aveva vinto con il 45% dei voti. E ora la formazione del nuovo governo potrebbe essere complicata. Il Ps di Socrates è arrivato primo con il 36,5%, davanti al Psd con il 29,3%. In parlamento avrà solo una maggioranza relativa. E qui le cose si fanno complicate. L’ipotesi di una ‘grande coalizione’ alla tedesca con il Psd era stata esclusa da Ferreira Leite già in campagna elettorale. E la ‘dama di ferro’ dei conservatori ha confermato questa sera che il Psd sarà all’opposizione nella nuova legislatura. Una coalizione di sinistra con il Bloco de Esquerda dell’ex-trotzkista Francisco Loucà, che passa dal ,7% al 9,78% e diventa il quarto partito del paese, o con i comunisti verdi della Cdu guidata da Jeronimo da Sousa (7,86%) auspicata dall’ex-presidente socialista Mario Soares, sembra pure problematica. I due partiti hanno accusato Socrates durante la campagna di essere un pericoloso liberista, escludendo possibili intese. Certo dopo il voto qualcosa può cambiare. Speriamo che a Lisbona il centrosinistra non faccia come a Roma, nella scorsa legislatura,con Prodi.

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