Gianna Lai
I precari sardi continuano la lotta contro i licenziamenti di massa e l’attacco governativo all’istruzione pubblica. Noi abbiamo raccolto le testimoninaze di altre due di esse, Barbara e M. Grazia, docenti di lingue.
Barbara
Mi son laureata in Lingue nel 1990, ho insegnato Francese per 10 anni tra la provincia di Cagliari e di Nuoro, e mi sono abilitata, cercando di integrare il punteggio con la partecipazione ai masters Forcom, costosissimi e obbligatori di fatto, se non vuoi rimanere indietro nelle graduatorie. Dal 2000 insegno Inglese con nomina annuale, 18 ore lo scorso anno tra Carbonia e S.Antioco, ma non mi è stato convalidato il punteggio accumulato precedentemente in francese e ora ho perso la cattedra. Certo non mi salverà l’accordo Baire-Gelmini, il cosidetto Contratto di disponibilità, che garantisce supplenze brevi a chi lo scorso anno aveva una nomina. E’ un imbroglio anche dal punto di vista della retribuzione, perchè con le supplenze brevi di 12 ore mensili potremmo al massimo arrivare a 750 euro, mentre la disoccupazione dell’INPS, cui abbiamo diritto, ce ne assicura già 950 al mese. Credo sia impossibile intravvedere, col massiccio taglio di cattedre che si è verificato per tutte le discipline, e in particolare in lingue, altre possibilità di lavoro per il futuro, a meno che non si riesca, col nostro movimento, a imporre politiche a sostegno e per la valorizzazione della Scuola pubblica.
M. Grazia
Io insegno da 18 anni, da 10 con nomina del Provveditore, e oggi sono disoccupata perchè francese scompare dai Licei. Se ne(afforzare l’insegnamento delle lingue, come propagandisticamente dice la Gelmini) infischia il governo delle direttive comunitarie che impongono nelle scuole europee l’insegnamento di almeno due lingue, e dell’impossibilità quindi, per i nostri studenti, di partecipare ai concorsi indetti dalla U.E. Ma si taglia anche Inglese alle superiori, dalle 2 alle 4 ore settimanali in meno tra biennio e triennio, a seconda degli indirizzi. Altro che rafforzare l’insegnamento delle lingue, come propagandisticamente dice la Gelmini! Vorrei dire inoltre che l’intesa firmata dalla Baire col ministro per l’attribuzione di 12 punti a chi ha avuto la nomina nel 2009, significa per i presidi dover fare nuove graduatorie, significa andare verso la nascita di graduatorie regionale, in linea col federalismo leghista, e con la politica del reclutamento a chiamata, secondo il Decreto Aprea. Nè noi nè il Sindacato saremmo a quel punto in grado di esercitare controlli, e la guerra tra poveri, che molti paventano, metterà ancora più in crisi la funzione docente, i nostri Contratti collettivi nazionali, la sopravvivenza stessa della scuola pubblica, che noi dobbiamo impedire si trasformi in Fondazione.
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