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Obama rivendica la sua identità afroamericana e riconosce che la sua presidenza è espressione delle lotte civili. “In quanto afro-americano - ha detto ieri al Palazzo di Vetro - non dimenticherò mai che non sarei qui oggi senza la ricerca continua di una unione sempre più perfetta nel mio Paese”. Il presidente americano si riferiva in particolare alla battaglia per i diritti civili, di cui l’America sarà sempre portavoce. Nel suo intervento, il presidente degli Stati Uniti si è presentato come la sintesi delle lotte e delle aspirazioni di tutte le minoranze, ed ha spiegato che “ciò significa che non importa quanto scura si preannunci la giornata, i cambiamenti, le trasformazioni, possono essere realizzati da chiunque scelga di stare dal lato della giustizia”. Obama si è detto pronto a garantire che “l’America sarà sempre accanto a chi si batte per la propria dignità e per i propri diritti: allo studente che vuole imparare, all’elettore che vuole essere ascoltato, all’innocente impaziente di essere scarcerato, all’oppresso bramoso di essere trattato come tutti gli altri”.
Obama, da afroamericano, ha auspicato la nascita di “una nuova era di cooperazione” con il mondo. “E’ giunto il momento di muoversi in una nuova direzione - ha detto Obama all’Assemblea Generale dell’Onu - dobbiamo dare vita ad una nuova era di cooperazione basata sugli interessi reciproci e sul rispetto reciproco”. Obama ha elencato ‘quattro pilastri” di questa era alla base del “futuro che vogliamo per i nostri figli”: sono la non proliferazione e il disarmo, la promozione della pace e della sicurezza, la conservazione del nostro pianeta e una economia globale che crei opportunità per tutti.
”La speranza e il vero cambiamento sono possibili” ha aggiunto Obama invitando la comunità internazionale a “dare una risposta globale alle sfide globali” che gravano sull’umanità. “L’America non può risolvere da sola i problemi del mondo - ha detto il presidente Usa - Chi ha criticato l’America in passato per avere agito da sola non può adesso aspettare che sia l’America da sola a risolvere i problemi del mondo”. Un vero ribaltamento della politica Bush e una chiamata all’impegno di tutte le forze che hanno contrastato il neoliberismo e la sopraffazione.
Al vertice del G20 di Pittsburgh, domani e dopodomani, “lavoreremo insieme con le più grandi economie per disegnare una struttura per la crescita che sia equilibrata e sostenibile”, ha aggiunto il presidente Usa.
”La democrazia non puo’ essere imposta dall’esterno. Ogni societa’ deve trovare la sua strada e nessuna strada e’ perfetta’, ha soggiunto Obama, facendo mea culpa per scelte fatte in passato dagli Stati Uniti che - ha osservato - sono stati ”troppo spesso selettivi nella loro promozione della democrazia”. Obama ha detto anche che ”ci sono alcuni principi di base che sono universali” e che l’America ”non vacillera’ mai negli sforzi di far rispettare il diritto dei popoli in ogni angolo del mondo di determinare il loro destino”. Che Dio lo protegga!
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