Afghanistan: bravo Bossi!

22 Settembre 2009
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Amsicora

Di solito scanso le prediche nelle messe da morto. Non c’è occasione in cui si sentano più luoghi comuni e oscenità, a cui, pur con tutta la buona volontà del momento, non è possibile resistere. E così è stato ieri con quel monsignore, Vincenzo Pelvi, che ha officiato il rito funebre per i poveri morti di Kabul e ha apostrofato i presenti con una intollerabile voce da prete.
Quando tutto sarà finito, le famiglie rimarranno sole con un dolore che - come un macigno - peserà per sempre nelle loro menti. Non ci sarà orgoglio, ma solo dolore e pian piano la retorica e le ipocrisie di questi giorni appariranno per quello che sono. Lo Stato tornerà arcigno e lontano. Ecco perché, fra i tanti politici presenti, solo Umberto Bossi ha detto parole di verità, quando ‘’sente il dovere di dire” una cosa: ”li abbiamo mandati noi e sono tornati morti”. Scuro in volto, il senatur riconosce di aver votato a favore della missione in Afghanistan, ma ”eravamo convinti che servisse, non certo per vederli morire”. E soggiunge che bisogna ritirarne un buon numero entro Natale.
Ci si interroga spesso sul successo della Lega. Ecco qui una spiegazione. Dire normali parole di verità. Quelle che ormai nel centrosinistra non si dicono più perché non si pensano. Vivono di riflesso, come accadrà quando Obama - come sembra possibile - traccerà una nuova strategia sull”Afghanistan. Eppure non ci vuol molto a capire che una spedizione in quel Paese è priva di senso senza una strategia politica che crei le condizioni politiche per un governo autosufficiente e pulito a Kabul. E, in questa situazione, il dolore per i poveri morti di questi giorni diventa incazzo e timore per ulteriori possibili lutti (anche fra i cittadini afghani).

P.S. Udite, udite, cosa dice Violante in un’intervista al Giornale di Sardegna (con diffusione nazionale per questa parte):
Domanda: ”Anche il giorno dei funerali, nessuna tregua alle polemiche leghiste” (riferimento palese alle dichiarazioni di Bossi). 
 Risposta: “Tutte le iniziative che rendono efficace l’azione dei terroristi  sono da condannare. Parlare ora di ritiro, vuol dire dare efficacia all’azione terroristica”.
Fra un po’ per Violante si dovrà diffidare anche di Obama, con quel nome e quel colore e per di più vuol riflettere prima di inviare altre truppe in Afghanistan. Non è che anche lui obiettivamente stia rendendo più efficace l’azione terroristica? Meglio Bush e Cheney!  E che ne pensa Violante di quei cittadini, che hanno aspettato e applaudito compostamente le bare fuori dalla basilica di San Paolo, ma poi, quando è apparso Silvio Berlusconi, hanno urlato: “adesso ritirateli!”. E di coloro che alla frase hanno fatto seguire numerosi applausi? E della voce che si è levata per dire: “quanti morti ancora?”.  Per Violante cosa sono questi cittadini? Fiancheggiatori dei terroristi? 

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