Libertade pro Bruno

12 Settembre 2009
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Antonello Tiddia - RSU Carbosulcis

Non è che perché Bruno Bellomonte è indipendentista e noi non lo siamo, dobbiamo disinteressarci della sua vicenda e della sua carcerazione. La difesa dei suoi diritti fondamentali è la difesa dei nostri diritti e, concretamente, delle guarentigie costituzionali. Ed allora diciamo che è del tutto ingiustificata la sua carcerazione fuori dalla Sardegna, in uno dei luoghi più remoti d’Italia, Catanzaro. Questa misura inutile alla procedura è manifestamente vessatoria, perchè rende difficili i colloqui con parenti e difensori. Secondariamente, và immediatamente conclusa l’indagine col processo o concessa la libertà provvisoria. Non si può tenere in galera una persona, a quel che risulta, stimata per tanto tempo, senza serie ragioni di cautela o di procedura. E’ necessario, dunque, che del caso Bellomonte si parli e sopratutto che cresca la mobilitazione perché vengano rispettati i suoi diritti ed abbia un giusto procedimento. Ecco perchè pubblichiamo volentieri questa testimoniaza-appello di Antonello Tiddia pro sa libertade de Bruno e invitiamo chi può a partecipare Sabato 19 Settembre - Campo Sportivo di MUROS (SS) - dalle ore 20 (ingresso ad offerta) a su Cuntzertu pro  Bruno.

In questi giorni ho ricevuto una lettera dalla casa circondariale di Siano - Catanzaro. La lettera mi ha fatto enorme piacere, me l’ha scritta è Bruno Bellomonte. Bruno è stato arrestato (unico sardo) il 10 giugno scorso (un mese prima del G8) insieme ad altre quattro persone dall’antiterrorismo, con la solita imputazione di comodo, legami con organizzazioni che predicano la lotta armata (Brigate rosse).
Sono certo che questa provocazione fallirà come quella precedente chiamata Arcadia. La storia si ripete lo Stato italiano e le forze dell’ordine, con la scusa della lotta armata (nuove BR, trovano un capro espiatorio e continuano a perseguitare e criminalizzare i comunisti, gli indipendentisti, i rivoluzionari e il loro lavoro, il tutto per mettere paura. Questa inchiesta fa acqua da tutte le parti. A qul che se ne sà non c’è uno straccio di prova, né sufficienti indizi: gli accusati tra di loro non si conoscono, alcuni sono vicini alla pensione! Che banda armata è mai questa?
Non conosco Bruno Bellomonte, ma so chè è ferroviere a Sassari. Un compagno tra i più stimati e conosciuti in Sardegna per antica militanza sociale e sindacale, è un personaggio pubblico che non ha niente da nascondere. Bruno Bellomonte è un militante del Partito indipendentista sardo “ A manca pro s’indipendentzia “. E’ stato candidato nelle ultime elezioni regionali sarde nella lista “ Unitade Indipendentista “; quindi il suo agire è democratico, antitetico a quello delle “Brigate rosse“. Rilancio pertanto con forza la richiesta, che a Bruno venga riconosciuto il diritto di scontare la custodia cautelare in Sardegna. Inoltre mi auguro che al fianco e per la sua liberazione, prendano posizione politici, partiti, associazioni e cittadini a cui non vanno giù le ingiustizie sociali. La mobilitazione per Bruno è già in atto, ci sono state varie manifestazioni ed è previsto un concerto per il 19 settembre. Dalla lettera che ho ricevuto ho la certezza che Bruno ha una grande forza interiore. Mi auguro di vederlo al più presto al nostro fianco, battersi per la tutela dei lavoratori, nelle lotte sociali, contro lo sfruttamento e la salvaguardia del nostro territorio e della nostra isola. Da parte mia continuerò il mio rapporto epistolare con Bruno, sia per informarlo degli eventi, sia per fargli coraggio. Invito tutti quindi a sottoscrivere l’appello per Bruno Bellomonte libero.

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