Andrea Pubusa
Un professore universitario, col passar degli anni, vive molto di riflesso. E’ attraversato dalle ansie, dalle gioie e dai dolori dei suoi allievi. Li vede, giorno dopo giorno, trasformarsi da ragazzi in uomini, da studenti in professionisti. Chi ti annuncia con gioia d’essere divenuto magistrato, chi avvocato, chi funzionario dell’amministrazione, chi d’avere avuto un figlio, chi d’averlo adottato, chi d’essersi separata e di non avere di che sfamare la figlia, chi, ancora, di avere difficoltà d’inserimento.
Un tempo un professore universitario poteva far molto per i propri allievi, oggi è difficile anche piazzarli in qualche studio professionale a far pratica. Ma, finiti o rinviati a tempi migliori i sogni di radicale trasformazione della società, si fà ciò che si può per dare una mano, per accompagnare questi giovani nel difficile passaggio verso l’inserimento professionale, nella speranza che trasfondano nella loro attività la lezione di rigore e di libertà loro impartita sui banchi della Facoltà. In questo contesto, son venuti a me due giovani laureati in leggi di buona preparazione, un ragazzo e una ragazza; hanno partecipato ad un concorso pubblico. L’ente, nella scorsa legislatura, è passato nell’orbita del PD, lottizzato insomma. Nella commissione di concorso due dell’area PD, uno laureato in Scienze politiche, l’altro forse in Economia. A rigore non hanno i titoli per giudicare giovani che devono cimentarsi in una prova di diritto amministrativo. Ma possono partecipare al concorso anche i diplomati e, dunque, loro, laureati, diventano teoricamente idonei al giudizio.
Ma cosa lamentano i miei giovani interlocutori? Mi mostrano i loro compiti e quelli dei due vincitori, diplomati. Non c’è paragone. Le prove dei miei allievi (la ragazza, fra l’altro, è già avvocato) sono di gran lunga migliori, mostrano la padronanza della materia. Quelli dei vincitori hanno forma di risposta a quiz, sono frasi mandate giù a memoria, i titoli di capitoli più che la trattazione dell’argomento. Eppure la Commissione ha la sfacciatagine di non ammettere i primi e dare la sufficienza ai secondi, che poi, manco a dirlo, vincono. Un concorso chiaramante mirato, una procedura in cui i “compagni” commissari passano i “compagni” concorrenti, facendo strame del principio d’imparzialità e usando il potere amministrativo per violentare l’impegno e la fatica dei meglio preparati. Anche questa è violenza, anche questo è uno stupro, della legalità.
Si farà il ricorso al Tar. che presenta molte insidie perché i giudici non possono sindacare i compiti. Ma non è di questo che voglio parlarvi. I miei giovani interlocutori mi informano che la giunta di centrodestra ha rimosso i PD dai loro incarichi e ne sono felici. Lo vivono come un atto liberatorio, di pulizia e di giustizia. Non sanno, nella loro ingenuità, che il centrodestra piazzerà uomini suoi non per far bene ma per favorire altri. Per loro, comunque, PD è sinonimo di malaffare, d’imborglio, di trucco. E per loro sarà così per sempre. Hanno un bel parlare di riforme Franceschini, Bersani e il buon Marino. Ormai il marciume li circonda e li sommerge, anche se, ovviamente, c’è anche lì tanta gente onesta. Chi vuole moralità e giustizia non guarda da quella parte. Ma su chi può riporre la propria fiducia un giovane che si prepara con serietà e rigore ad inserirsi nel mondo del lavoro? Vent’anni fà li avrei invitati con decisione ad iscriversi al Partito Comunista. Fino a qualche anno fà, più tiepidamente, ai partiti e movimenti di sinistra. Ed ora? Aiuto! Non ho saputo dire ai miei giovani allievi nulla, che potesse dar loro speranza o suonasse invito all’impegno politico. Per avere giustizia sperano (forse eccessivamente) nei giudici amministrativi. Ma per loro la politica non è strumento di trasformazione; è quella brutta cosa che frustra le loro oneste aspettative fondate sulla fatica e sullo studio. Ed io non ho potuto dir loro niente che li distogliesse da questo convincimento. Non potevo imbrogliarli anch’io.
5 commenti
1 francesco cocco
9 Settembre 2009 - 12:32
La questione giovanile è ormai giunta ad un punto drammatico. Purtroppo non esiste alcun serio impegno nell’affrontarla, e questo anche a sinistra come attesta lo scritto di Andrea Pubusa. Recuperare i valori dello Stato di diritto, il principio costituzionale d’imparzialità, l’eguaglianza formale e sostanzale dei cittadini: ecco una grande rivoluzione da riproporre al centro dell’ azione politica. Purtroppo non da oggi anche a sinistra ma soprattutto a destra è andato avanti il processo di impossessamento della pubblica amministrazione da parte dei partiti. E. Berlinguer un quarto di secolo fa aveva lanciato la sua denuncia, ma è rimasto profeta inascoltato. Questo anche da parte di coloro che formalmente dicono di richiamarsi al suo lascito ideale. Purtroppo da alcuni decenni il darwinismo sociale alla von Hayek è diventata l’ideologia dominante che ha finito per contaminare anche gran parte della sinistra. In ultima istanza il berlusonomiamo è il risultato di un processo in cui chi può persegue la sua azione predatoria in danno dei più indifesi. Anche la crisi globale che stiamo vivendo è frutto di una tale accettazione del drawinismo sociale. Come nella giungla il più forte può divorare il più debole. La società non può in alcun modo programmare sè stessa, ed il singolo individuo non può progetttare il suo futuro…a meno che non faccia parte della classe dei predatori, cui è data licenza di rapina a man bassa. Da questa ideologia (altro che morte delle ideologie!) nasce oggi il dramma dei giovanii . Sono maturi i tempi per cominciare ad uscire dalla giungla e costruire un futuro meno selvaggio e più umano. E’ compito di tutta la società, ma ai giovani (i più oppressi) spetta un ruolo d’avanguardia nella lotta.
2 Giulio Lobina
9 Settembre 2009 - 14:32
Caro professore,
da giovane ho solo un consiglio da dare ai giovani: Dobbiamo avere fiducia in noi stessi.
E un altro consiglio voglio darlo agli “aduti” di questa società: Abbiate fiducia nei giovani.
E’ la fiducia che manca. Questo assurdo desiderio di mantenere lo status quo, la stessa politica, gli stessi politici non arricchisce la società ma la fa inabissare in un baratro senza fine.
Bisogna riprendere coscienza delle proprie capacità, riprendersi l’identità di sardi ormai divorata dal Bel Paese…e ritrovare la dignità. Non solo per un futuro migliore, ma per un presente che protegga il sacrosanto diritto alla vita.
Questo ho imparato all’Università, anche dalle sue lezioni: la fierezza della conoscenza. Unica strada maestra verso l’età adulta.
3 pirastru
9 Settembre 2009 - 20:36
Caro Profesore e poi ci stupiamo che Di Pietro cresce nei consensi attirando a se anche tanti compagni in buona fede?
4 andtra
10 Settembre 2009 - 11:11
Anch’io darò un concorso, tra 14 giorni esatti, per l’Inps: spero che le cose vadano diversamente e spero di essere giudicato con imparzialità e trasparenza.
Anch’io constato la degradazione politica del partito inesistente: mai votato in vita mia, tranne che per soru presidente (ma può dirsi voto al pd?)
5 Elio Pillai
14 Settembre 2009 - 18:54
E già caro Andrea,…. questo è un altro dei problemi del nostro del sistema politico.Non solo i concorsi ma anche gli appalti pubblici vengono costruiti su misura per gli amici e parenti.Rischio di essere accusato di qualunquismo se invitassi tutti a informarsi chi sono i dipendenti della Sogaer (madre e figlie),cosi’ come del consorzio industriale,oppure i consulenti contrattualizzati dappertutto,dalla regione alle provincie e ai vari enti pubblici?!!Non vi invito neppure a controllare gli elenchi.Caro Francesco ,la sinistra in queste pratiche che Andrea descrive bene,non è mai stata contaminata da nessuno ,è brava di suo,non ha bisogno di insegnamenti,semmai è concorrenziale in queste pratiche col Berlusconismo,non saprei dire chi è piu’ bravo.E purtoppo la sinistra è concorrenziale col Berlusconismo non solo in queste disgustose pratiche,e le privatizzazioni?!…Pero’ voglio restare nel tema con un indovinello:, chi mi sa dire come e in che modo e con quali titoli specifici l’attuale direttore generale alla sanita’ è arrivato a dirigere un assessorato cosi’ importante?(nominato da Soru)…Sappiate che chi indovina non vince nulla.In queste condizioni è difficile che dalla giungla escano umani,usciranno come sempre animali feroci pronti a sbranare chi osa sbarrarre loro la strada…O tutt’alpiu’ dalla giungla puo’ uscire un Brunetta,ma tutto sommato lui appartiene a una altra specie.
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