Il governo Meloni e l’alleanza con Trump: un pericolo per l’Italia e l’Europa

14 Aprile 2025
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Alfiero Grandi

Il governo Meloni è un danno per il futuro dell’Italia. La Presidente del Consiglio insegue un rapporto “speciale” con Trump che non può che portare guai. Se Trump decidesse di affondare il coltello per dividere l’Europa, cosa risponderebbe il governo a un trattamento privilegiato? Dividere l’Europa? Se Trump confermasse per l’Italia i dazi imposti al resto dell’Unione, emergerebbe tutta l’irrilevanza politica di questo esecutivo. I sovranismi entrano in collisione con un sistema di relazioni tra Stati basato sul reciproco interesse.

Il governo è prigioniero da due anni e mezzo di un’interpretazione sbagliata della politica, dell’economia e della società, e manifesta insofferenza per i ruoli di controllo e contrappeso istituzionale previsti dalla nostra Costituzione, come dimostra l’attacco all’indipendenza della magistratura. Non è un problema solo italiano. Non possiamo dimenticare che Trump non accettò il risultato elettorale nel 2020, incoraggiando l’assalto a Capitol Hill, e ora non solo ha amnistiato i rivoltosi, ma attacca ogni potere che possa ostacolarlo, mettendo a rischio la democrazia. Prevale nella destra al governo l’insofferenza per regole e leggi, con risposte securitarie contro ogni forma di dissenso, dai rave party all’ultimo decreto sicurezza, dove si moltiplicano reati e pene.

 

Nel messaggio al congresso della Lega, Giorgia Meloni ha rilanciato l’attacco alla Costituzione e agli equilibri tra i poteri, proponendo modifiche che minano l’indipendenza della magistratura, riducono il ruolo del Presidente della Repubblica a mera formalità e trasformano il Parlamento in una “guardia del pretorio” del governo. Come ha osservato Ainis, sarebbe una vera capocrazia. Parallelamente, l’autonomia regionale differenziata – malgrado le sentenze della Corte e un ampio movimento contrario – rischia di frantumare l’unità nazionale e di erodere diritti fondamentali.

Questo patto di potere tiene in piedi il governo: se una di queste tre iniziative (riforma costituzionale, autonomia, attacco alla magistratura) venisse meno, l’esecutivo cadrebbe. Intanto, anche i mercati tremano dopo le decisioni di Trump, segnale di un crollo di fiducia nel futuro. L’Italia non potrà contare neppure sullo striminzito +0,2% di crescita previsto: la recessione è dietro l’angolo. Per invertire la rotta servirebbero risorse, ma il governo non ha il coraggio di chiederle ai più ricchi.

Il futuro è allarmante: l’inflazione potrebbe riaccelerare, dopo essere stata sfruttata per aumentare la pressione fiscale su un’economia stagnante. I redditi da lavoro perdono potere d’acquisto, mentre Meloni continua a incolpare il Green Deal, senza capire che ostacolare l’auto elettrica ci consegnerà alla dipendenza dalla Cina, come già accaduto con i pannelli solari. La destra insiste sulle motorizzazioni tradizionali, ignorando l’emergenza climatica: conferma così la sua miopia sul futuro.

Una novità positiva sono le recenti manifestazioni sindacali e sociali, che hanno portato in piazza richieste come la pace. Le opposizioni devono ora tradurre questo malcontento in un’alternativa credibile, perché il governo Meloni è un peso morto per l’Italia. Lo dimostrano le reazioni della destra ai dazi di Trump: invece di unire l’Europa, la attaccano. Eppure, solo un’Europa unita può garantire autonomia in uno scenario globale turbolento.

Serve un’alternativa politica ora, non domani. Le opposizioni sembrano sottovalutare l’urgenza, ma il tempo stringe: bisogna costruire un movimento di massa, sostenere i prossimi referendum, e offrire una visione chiara. L’Europa deve cambiare, abbandonando l’obbedienza atlantica e opponendosi ai dazi con una risposta comune. Se non lo farà, rischia di sfarinarsi.

Questa destra non ce la fa. Le opposizioni devono dialogare con la società, ascoltare la richiesta di pace che viene dal paese, e costruire una proposta condivisa. I benefici del PNRR stanno evaporando, la recessione incombe: il momento di mandare la destra all’opposizione è adesso, per salvare l’Italia e l’Europa. Non c’è più tempo da perdere.

 

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