Nell’aria ci sono brutte parole e brutti pensieri, e in terra azioni terribili

9 Aprile 2025
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Andrea Pubusa

Ha detto bene il papa, qualche settimana fa, bisogna controllare il linguaggio, misurare le parole, perche’ queste esplicitano le nostre intenzioni, manifestano il nostro pensiero,  svelano quali propositi abbiamo e dove vogliamo andare. Ed ha ragione quel sant’uomo di Francesco, le parole di questi ultimi tempi indicano che qualcosa si è rotto e bisogna subito correre ai ripari. La von der Leyen, ad esempio, ha lanciato un piano di riarmo, ed anche i bellicisti pìù convinti hanno criticato il termine. Riarmo evoca guerra. E’ preferibile sempre  nasconderla. Si parli di “prontezza”. Ma è meglio? Prontezza per che cosa? Per azzuffarsi,  per far la guerra? Parlando dei dazi poi nostra signora della UE ha detto che l’Europa è pronta a vendicarsi. Ma il concetto di vendetta evoca un proposito ostile,  di violenza, il contrario di dialogo, di trattativa per la composizione del contrasto. Non sorprende, dunque  che la UE dica che è pronta a discutere  con Trump, ma col bazooka sul tavolo. E di bazooka ha parlato Trump per un possibile uso contro la Cina. Il tycoon ha anche detto che molti governanti lo vogliono incontrare per baciargli il culo. Si il culo! Proprio così.

Ma vi sembrano parole da usare? Fino a qualche tempo fa era impensabile questo linguaggio fra i capi di stato dei paesi civili. Le costituzioni moderne non usano mai il verbo vendicare, ma si ispirano al valore della mitezza, dell’incontro, del dialogo e della tratattiva. La vendetta è propria degli ordinamenti, ormai superati, del passato.

Non a caso a questo modo di esprimersi corrisponde anche l’azione criminale di alcuni “statisti”. Netaniahu massacra popolazioni inermi, donne e bambini, così ha fatto Hamas il 7 ottobre, così fanno Russia e Ucraina ed altri ancora. Ma, di fronte a tutto questo, che l’UE non solo non intervenga  per pacificare  ma, al contrario, stimoli il ricorso alle armi anche quando si apre un tenue e difficile spiraglio di pace, e taccia vergognosamente di fronte al massacro dei palestinesi è angosciante. A linguaggio orribile si accompagnano azioni terribili e criminali.

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