Buone notizie sulla riforma della legge elettorale regionale

12 Marzo 2025
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Andrea Pubusa

È andata molto bene lunedì l’assemblea per la riforma della legge elettorale regionale indetta dalla Scuola di cultura politica F. Cocco. Molta partecipazione, molti interventi, tutti critici verso la legge vigente. In particolare non soddisfano le soglie di sbarramento, al 5% per le liste singole e addirittura il 10% per le coalizioni.  Una enormità che stravolge la rappresentanza e lascia fuori dal consiglio forze rilevanti. Un vero e proprio ingiustiificato travaso di seggi in danno della volontà popolare, di pezzi importanti di cittadinanza. Uno scempio, un vulnus alla democrazia. 

Più articolate le posizioni sul presidenzialismo. C’è chi vuole mantenerlo e chi no. I critici mettono in rilievo la sua prevalenza e il distacco rispetto al Consiglio, che così è sempre più depotenziato. Molto interesse anche per la diseguaglianza di genere. Poca presenza di donne in Consiglio,  segno che la doppia preferenza non ha funzionato.

Poca unità sui rimedi.  Chi è contro il presidenzialismo propone la sfiducia costruttiva per assicurare stabilità ai governi regionali. La governabilità è altra cosa  - si è detto - deriva dalla capacità delle forze politiche di darsi un progetto organico di azione, che, se manca, come ormai è una chimera da tanto tempo, non la può dare certo una norma. Ma una disciplina senza soglie mette in allarme le piccole componenti del Consiglio, che, con l’alleanza subalterna alle grandi forze, mandano propri candidati in Assemblea pur con pochi voti. 

Centus concas, centus berrittas, si è detto da molti con giubilo. C’è pensiero nella società sarda! Mille fiori fioriscano! È un bene certamente, ma poi per fare la riforma ci vuole sintesi e unità di intenti. Non facile fra tanti liberi pensatori e molti non disinteressati contabili di seggi. La Scuola di cultura politica, per bocca del suo presidente Fernando Codonesu,  mette a disposizione due testi, uno presidenzialista, uno col presidente eletto dal Consiglio; c’è anche un’innovativa proposta per la parità di genere. Uno sforzo di elaborazione notevole, con un risultato aperto a tutti gli uomini e donne di buona volontà. Ce la faremo?

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