Andrea Pubusa

Tutto si sarebbe potuto prevedere, ma - bisogna ammetterlo -  neanche la mente più immaginifica avrebbe potuto ipotizzare, senza essere tacciata di follia, che sarebbero stati gli USA  a far saltare i disegni bellicisti dell’UE. A ben vedere, se c’è un’area che ha più interesse alla pace quella è proprio la vecchia Europa. Riprendere i rapporti commerciali con la Russia e importarne a basso costo sopratutto il gas, oggi acquistato dagli USA con prezzo quadruplicato. Le sanzioni poi sono quanto mai autolesionistiche, poiche’ colpiscono anzitutto le imprese europee nelle esportazioni  verso la Russia. E invece il mondo è capovolto. Gli USA, che ci perdono, vogliono ora la pace, mentre l’UE, che si avvantaggerebbe dalla tregua, vuole continuare la corsa agli armamenti e la guerra.

Questa situazione, secondo molti, sanziona lua fine della UE, ed è vero, perche’ alla pace avrebbe dovuto lavorare proprio la comunità europea, in ossequio anzitutto ai suoi principi fondanti, la pace, il dialogo l’unità, che  in prospettiva ricomprendeva anche la Russia. Ma dei valori fondanti i governi europei non ricordano nulle, come in Italia dove si è stracciato proprio l’art. 11 Cost. che individua nella pace e nel negoziato la via per regolare le relazioni e anche i contrasti internazionali. Lo sbandamento nasce proprio dall’aver abbandonato la prospettiva delineata dai padri dell’unione europea, tanto da insistere, come si fa in questi giorni, in direzione del mantenimento della guerra, ipotizzando addirittura, oltre all’invio di nuove armi, anche la spedizione di uomini a Kiev. Il rischio è che l’Europa, se non torna in sè, faccia la fine di quel giapponese che, a guerra finita, ha continuato a combattere nella giungla contro i suoi ormai inesistenti nemici.

Vedremo come andrà a finire. Certo è che le mire imperialistiche di Trump non possono essere contrastate reclamando la continuità della guerra fra Russia e Ucraina, anche perche’ quest’ultima, dopo l’accordo Trump-Putin, non avrà più un dominus per cui mandare al macello i propri uomini.