Andrea Pubusa
Ci vuole prepotenza e anche spregiudicatezza in politica, tuttavia - come suol dIrsi - sono necessarie, ma non sufficienti. Cosa ci vuole ancora? Beh, occorre cervello, intelligenza, e ce ne vuole di più man mano che si sale. Ora, che la Meloni sia arrogantre e voglia mostrarsi coi gambali è certo; che sia spregiudicata altrettanto, posto che in tanti campi non secondari ha ribaltato le sue posizioni rispetto al recente passato. Da sovranista, da esaltatrice della nazione, è diventata una cagnoglina di Trump. Gli chiede, andando a bussare alla porta di casa, il permesso per la liberazione di Abedini, e poi gonfia il petto quando Teheran libera Cecilia Sala, che era lo scambio che gli iraniani volevano. Inoltrem non firma l’appello di 70 stati perche’ Trump ritiri le vergognose sanzioni ai componenti della Corte penale internazionale, e poi ancora si nasconde e manda avanti Nordio e Piantedosi sull’affaire Almasri. E Nordio inventa una ragione per la sua liberazione, che è risibile. Vizi formali, esclama il Guardasigilli. Ma, se così fosse, di grazia, bastava chiederne la correzione, tenendo dentro il torturatore libico, assicurandolo alla CPI. Lo ha invece liberato alla svelta e imbarcato in un aereo di stato per lavarsene le mani. Una condotta miserrima, non certo da statista. E per di più, la Meloni, rendendosi conto della porcata, finge di essere stata all’oscuro di tutto, come se un questione così rilevante potesse essere affrontata e risolta senza investirne il Capo del governo. Certo Andreotti o Moro l’avrebbero risolta in altro modo. Forse dicendo semplicemente che noi italiani non possiamo pestare i piedi ai libici, creare motivi di ritorsione da parte loro. Una figura non esaltante, ma per dire almeno la verità.
1 commento
1 Aladin
12 Febbraio 2025 - 09:43
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