Andrea Pubusa
Avete visto la commemorazione del giorno della memoria ad Auschwitz? C’erano tutti i capi di stato europei, anche quelli dei paesi responsabili o corresponsabili della Shoah e mancavano i liberatori, allora i soldati sovietici dell’Armata rossa, che avevano aperto il campo.
E’ un bene, ovviamente, che i rappresentanti dei paesi che hanno sostenuto, deciso ed eseguito lo sterminio siano stati presenti, vuol dire che oggi condannano quell’abominio, ma escludere i liberatori viola la memoria stessa, nel momento in cui la si vuole celebrare, perché non si fonda sulla verità storica, ma su una palese falsificazione dei fatti, e cioé che Auschwitz fu liberata dai soldati di Mosca. Si prosegue così nel nascondere il reale svolgimento della vicenda, come ha fatto addirittura Benigni nel suo film per ottenere l’Oscar.
Si dirà che oggi la Russia di Putin è un paese non democratico e aggressore, non certo meno democratico di Zelensky, che non tiene elezioni e ha soppresso tutti i partiti diversi dal suo. Tuttavia, a questo proposito, un invito alla Russia avrebbe contribuito a scongelare almeno in parte i rapporti e quindi a favorire diverse e migliori relazioni con quel grande Paese. Vogliamo che sia Trump a dirci di sederci ad un tavolo di trattativa per por fine alla guerra? O peggio, vogliamo che sia Trump a fare la pace con Putin ed a imporla a Zelensky e anche a noi?
2 commenti
1 Aladin
28 Gennaio 2025 - 19:58
Anche su aladinpensiero online: https://www.aladinpensiero.it/?p=161379
2 Giacomo Meloni
28 Gennaio 2025 - 23:01
Condivido ogni parola.
La storia è maestra di vita e la verità storica non può essere distorta e/o piegata a seconda delle convenienze e contingenze del momento.
Ci aveva tentato Benigni con un film che ci aveva anche commossi per la forza delle immagini e l’interpretazione perfetta degli attori.
Leggo su Wikipedia :”La vita è bella è un film del 1997 co-scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni.
La pellicola vede protagonista Guido, un ebreo italiano che viene deportato insieme alla sua famiglia in un lager nazista e cerca di proteggere il figlio dagli orrori dell’Olocausto facendogli credere che tutto ciò che vedono sia parte di un gioco, in cui dovranno affrontare prove durissime per vincere un meraviglioso premio.
Vincitore di tre Premi Oscar, miglior film straniero, miglior attore protagonista (Roberto Benigni) e migliore colonna sonora (Nicola Piovani), su sette candidature, fu presentato in concorso al 51º Festival di Cannes, dove vinse il Grand Prix Speciale della Giuria; inoltre vinse 9 David di Donatello, 5 Nastri d’argento, il Premio César per il miglior film straniero, 5 Globi d’oro, 2 European Film Awards e un premio medaglia a Gerusalemme. Fu inoltre inserito dal National Board of Review of Motion Pictures nella lista dei dieci migliori film stranieri del 1998. La colonna sonora firmata da Nicola Piovani fu acclamata in tutto il mondo, divenendo uno dei pezzi pregiati della discografia del compositore.
Alla sua uscita, in Italia incassò la cifra record di 92 miliardi di lire, divenendo il film italiano di maggiore incasso di sempre, oltre a essere una delle pellicole italiane più apprezzate e popolari nel mondo.”
Ma non bastano tali onori per coprire il falso storico che quel film riporta con evidenza non casuale… Ricordo che sobbalsai sulla poltroncina della sala cinematografica, quando nel filmato apparve la bandiera americana come segno di liberazione del campo di concentramento, ignorando da parte dell’autore del film completamente ( e oggi si può affermare “volutamente” senza essere smentiti) ” che quella liberazione era stata condotta dall’Armata Rossa.. Non importa che Roberto Benigni alle critiche abbia risposto successivamente dichiarando che «il film non parla di Auschwitz, e. infatti, aggiunge, intorno al campo ci sono i monti, che ad Auschwitz invece non ci sono. Quello è “il” campo di concentramento, perché qualsiasi campo contiene l’orrore di Auschwitz, non uno o un altro»
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