Andrea Pubusa
Se non si trattasse di cose serie, verrebbe da ridere.
L’Italia arresta un ricercatore iraniano su richiesta di estradizione USA ed è pronta a mandare il malcapitato nelle carceri a stelle e strisce, quando si accorge che l’arresto non è legittimo. Mancano i presupposti sentenzia Nordio. Sennonche’ la sua distrazione precedente ha determinato l’arresto altrettanto ingiustificato di una giovane giornalista italiana aTeheran. Dunque, l’Italia sani il suo errore e l’Iran farà altrettanto per la povera e incolpevole Sala. Ma non basta. La Meloni, che capeggia il governo responsabile di questo pasticcio, va a casa di Trump a chiedere il permesso di non estradare Abedini, ossia di liberare la Sala. E torna con l’aria della vincente, quando è solo la causa dj questo triste episodio.
Di più e peggio. Il valente duo Nordio-Piantedosi e la Meloni liberano il capo della polizia libica, nonostante penda su di lui un mandato di cattura internazionale della Corte penale dell’Aia. E’ un massacratore. Ma, ahinoi!, questa Corte opera bene e rende decisioni vincolanti se il perseguito è Putin, se no, i suoi mandati valgono meno di un pezzo di carta. Del resto, anche Tajani così ligio ai principi del diritto internazionale afferma che Netanihau, criminale per la Corte penale dell’Aia, può venire in Italia senza paura di arresto. E perche’, di grazia? Perche’ è un capo di governo. Quindi anche Putin può venire impunemente a Roma? Ma se le decisioni della Corte non valgono per i governanti dichiarati criminali, per chi valgono? Non si applicano neppure al dirigente massacratore della polizia libica, benche’ non sia il capo del governo. Sarà perche’ i destinatari delle sue attenzioni sono quei poveri migranti che intendono venire in Italia? Sarà perche noi abbiamo un accordo con la Libia perche’ li trattenga con ogni mezzo? Una burletta! Una tragedia.
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