Il governo Meloni prosegue nell’azione di svuotamento delle libertà costituzionale con i suoi interventi repressivi, senza una modificazione formale della Carta, fra l’altro non ammissibile per restrizioni delle libertà inviolabili e fondamentali. Ecco una presa di posizione del CDC sui fatti di Brescia, nei quali si sono manifestati chiaramente questi atti repressivi in sostanziale violazione dell’art. 17 Cost.
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale nazionale e il Comitato di Brescia esprimono solidarietà alle esponenti e agli esponenti di Extinction Rebellion Italia, Ultima generazione e Palestina libera che lunedì 13 gennaio davanti all’ingresso dell’industria bellica “Leonardo s.p.a” hanno pacificamente manifestato per la libertà del popolo palestinese, contro la guerra e l’invio di armi e hanno subito forme di repressione inaccettabili.
Ventitré manifestanti sono stati trattenuti in questura per accertamenti durati molte ore, le attiviste sono state sottoposte a ispezioni corporali tanto umilianti quanto immotivate, i reati contestati paiono spropositati rispetto alle condotte tenute.
Al di là di ogni discussione su obiettivi e modalità di espressione è evidente il carattere pacifico di questa manifestazione davanti alla Leonardo e quindi si tratta di difendere il diritto costituzionale dei manifestanti a protestare ed esprimere opinioni critiche.
S’impone la necessità di acclarare i fatti, condannare fermamente gli atti lesivi della dignità delle persone che hanno manifestato le loro opinioni, adottare sanzioni verso i responsabili di comportamenti contrari alla Costituzione e alle sue garanzie.
L’accanimento persecutorio contro pacifiche manifestazioni, i reiterati provvedimenti repressivi e lesivi di libertà e diritti costituzionalmente garantiti, l’intenzione del Governo e della maggioranza parlamentare delle destre di introdurre “scudi protettivi” a garanzia dell’impunità dell’operato di appartenenti alle forze dell’ordine che avessero commesso reati, non sono consoni a uno Stato di diritto.
Questo inaccettabile episodio di repressione ha evidenti collegamenti con il tentativo in corso di approvare nuove leggi che moltiplicano i reati e le pene di quanti vogliono esprimere liberamente la loro opinione e il loro dissenso.
L’esercizio della forza a garanzia della sicurezza può essere giustificato solo in un quadro di rispetto della Costituzione e delle persone.
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