La CSS compie 40 anni nel corso dei quali ha partecipato a tutte le lotte importanti in difesa dei lavoratori e della democrazia. Ricordiamo, in particolare, il forte impegno contro la schiforma Renzi nel 2016 e la nattaglia continua per la pace e contro la produzione di armi alla RWM. Un apporto intelligente e propositivo seSpre ispirato all’unità delle forze del cambiamento. Importante poi l’ancoraggio alla storia e alla storia del popolo sardo.
Auguriamo alla CSS e al Segretario Giacomo Meloni i migliori auguri. Fortza Paris sempre!
Oggi alle 10 Festa al Caesar’s hotel a Cagliari.
Ecco ora un articolo sulla storia della CSS.
Franco Meloni
La Confederazione Sindacale Sarda (CSS) compie 40 anni di attività , fondata il 20 gennaio 1985 al Setar Hotel nel litorale di Quartu Sant’Elena. L’evento vide la partecipazione di molte persone, accomunate dalla volontà di creare un sindacato radicato nell’identità sarda, capace di rappresentare i lavoratori con un approccio autonomista. Determinante la figura di Eliseo Spiga, fondatore e primo segretario generale della CSS: un intellettuale di sinistra, con un passato nel PCI, sardista e autentico autonomista, poi vicino al PSd’Az. La sua forte personalità suscitava diffidenza e cautela nel vagliarne le proposte politiche sia nei partiti tradizionali di sinistra (PCI e PSI) come tra i sardisti del PSd’Az e nelle formazioni della nuova sinistra federalista in primis DP Sarda. Nonostante le perplessità, Spiga decise di rompere gli indugi e dare vita alla CSS, convinto che la Sardegna fosse pronta per un sindacato politico-etnico, ispirandosi a esperienze di successo in Val d’Aosta e soprattutto in Catalogna e Paesi Baschi. Tuttavia, il nuovo sindacato non riuscì a suscitare grandi consensi e a contrastare la presenza oligopolistica delle centrali confederali (CGIL, CISL, UIL) né a diventare il punto di riferimento del PSd’Az o delle formazioni della sinistra radicale. Solo DP Sarda mostrò particolare simpatia e vicinanza politica verso la CSS, tanto da esprimere i due segretari generali successivi a Eliseo Spiga: nell’ordine Francesco Casula e poi l’attuale Giacomo Meloni.
L’attività della CSS
Nonostante le difficoltà, la CSS ha mantenuto una presenza significativa in diverse categorie (l’aveva in modo importante nella Federazione dei Postelegrafonici), pur vivendo fasi alterne di crescita e calo di adesioni (importanti nelle fasi vertenziali, meno in quelle successive alla firma dei contratti nazionali, appannaggio delle grandi Confederazioni firmatarie). Il sindacato ha comunque saputo conquistarsi una reputazione per la difesa dell’identità sarda, della cultura e della lingua, opponendosi all’occupazione militare della Sardegna e partecipando alle grandi battaglie per la pace (sempre presente in tutte le scadenze nazionali e internazionali), come quella per la riconversione della fabbrica di armi RWM di Domusnovas. La CSS ha strutturato la propria rete in tutta l’isola, rinunciando in parte alle sedi fisiche per contenere i costi, mantenendo però sedi strategiche a Cagliari (locali acquistati con le sottoscrizioni di soci e simpatizzanti) e a Sassari. Ha creato entità come l’Assotziu Consumadoris Sardigna, a tutela dei consumatori e dell’ambiente, e il Centro Studi Giovanni Maria Angioy. Inoltre, ha sostenuto le rivendicazioni degli agricoltori della Confederazione Liberi Agricoltori e ha rappresentato categorie spesso marginalizzate, come i bancarellari e i giostrai, restituendo loro dignità e riconoscimento sociale.
Bilancio e prospettive
Il bilancio dei primi 40 anni della CSS è fatto di luci e ombre: da un lato, la difficoltà di affermarsi come forza paritaria nel panorama sindacale sardo, dall’altro l’importante ruolo nella difesa politica dei diritti dei lavoratori e dell’identità sarda.
E’ pertanto doveroso un ringraziamento corale, che va ai segretari generali, ai dirigenti, agli iscritti e ai simpatizzanti che hanno sostenuto la CSS nel tempo. La sfida per il futuro sarà quella di sapersi rinnovare e adattare ai cambiamenti sociali ed economici, per continuare a difendere gli interessi dei lavoratori sardi e dei ceti più deboli. Il motto “Fortza paris”sintetizza questa volontà: avanzare insieme e uguali per costruire un futuro migliore per la Sardegna.
Franco Meloni
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