Todde, Giunta e Consiglio sono nella pienezza dei poteri e deliberano legittimamente

7 Gennaio 2025
2 Commenti


Andrea Pubusa

Continua la disinformazione, oggi si dicono fake news. L’Unione sarda, ad esempio, titola in prima pagina: “Caso Todde  rischio paralisi”. Poi all’interno ventila rischi sulla legge finanziaria e altro. Non è corretto, non è vero. La Todde, la Giunta e il Consiglio sono nella pienezza delle loro funzioni. Hanno quindi il potere e il dovere di svolgere tutte le attivita,  di adottare tutti gli atti e le deliberazioni che ritengono necessari ed utili per i sardi, e fino a quando gli organi sono in carica questi atti sono validi ed efficaci e rimangono tali anche nel caso in cui la Todde dovesse in futuro essere dichiarata decaduta. E’ una regola indiscussa del nostro  ordinamento, enunciata più volte dalla giurisprudenza. Se cosi non fosse, gli atti di un funzionario, la cui nomina venga annullata per vizi del concorso o altro, dovrebbero essere posti nel nulla, con effetti manifestamente devastanti per l’amministrazione e i cittadini. Questo non avviene, gli atti pacificamente sono e rimangono validi ed efficaci.

Si continua anche a fare confusione sulla impugnazione della delibera della Commissione regionale elettorale. C’è anche chi dice che, solo dopo l’esaurimento dei diversi gradi del giudizio, il Consiglio deve deliberare. Ma non è così. Fino a quando non si produce una lesione nella sfera giuridica del destinatario di un atto amministrativo, questo  non è impugnabile. Manca l’interesse ad agire. In giudizio si puo andare quando c’è lesione di un diritto o di un interesse legittimo, non si può agire per chiedere una pronuncia senza conseguenze nella sfera giuridica del ricorrente. Ora, nel caso della Todde l’effetto lesivo, la decadenza, si verifica solo se il Consiglio regionale la dichiara, ma può anche non dichiararla. Quindi, la Todde, la Giunta e il consiglio devono agire senza limiti o preoccupazioni.

2 commenti

  • 1 Aldo Lobina
    7 Gennaio 2025 - 13:24

    Non ho la preparazione per contestare un professore di diritto amministrativo dell’Università di Cagliari. Non dimentico neanche che è un avvocato e che in questo caso fa il suo mestiere, non senza qualche personale giustificazione. Ma ci sono momenti delicati e complicati. Sembra in effetti difficile che un organismo quale il Consiglio regionale possa agire contra legem, per non subire la stessa sorte di chi è messo in discussione. La decisione di un altro organismo, costituito per vigilare sulla regolarità delle procedure elettorali, deve essere attentamente vagliata. L’interesse a restare in carica non dovrebbe viziare il risultato del giudizio degli eletti. Potrebbe trattarsi di illegittima difesa e come tale aperta ad altri giudizi, anche di indole penale. Questo in uno Stato di diritto. In uno Stato di diritto nessuno può deliberare contro la legge.

  • 2 Aladin
    7 Gennaio 2025 - 15:48

    Anche su aladinpensiero online: https://www.aladinpensiero.it/?p=160679

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