SD: Claudio Fava nuovo coordinatore

14 Maggio 2008
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Red

Claudio Fava è stato eletto all’uanimità (due astenuti) coordinatore nazionale di Sinistra Democratica. Un buon segno. Fava è una persona affidabile e di grande spessore anche culturale. Non solo politico, ma anche uomo di cultura, come provano le sue sceneggiature nei film Cento passi su Impastato e Il capo dei capi su Riina. Contro la mafia anche il suo libro La mafia comanda. Importante anche la modalità dell’elezione. Niente regolamento di conti come in Rifondazione, ma cambio della guardia per riprendere un difficile cammino di costruzione di una sinistra che sia insieme rinnovata, ferma nei principi e forza di governo affidabile e coalizzabile. E’ questa la strada che il nuovo timoniere sembra voler percorrere: per lui il punto di riferimento sono le forze del “centro-sinistra” perché, puntualizza Fava, “non si può non avere l’ambizione di governo”. Ma occorre una sinistra rinnovata. Una sinistra che muova “dalla critica radicale di forme e linguaggio classico della sinistra, capace di chiudere con il secolo passato e aprirne un altro, rinnovando in toto il suo repertorio e che abbia in un nuovo centro-sinistra il suo punto di riferimento”. Ora partirà una campagna di assemblee per arrivare, a fine giugno, all’Assemblea Nazionale dei delegati, una sorta di mini congresso, per varare il progetto politico della ‘costituente della sinistra’ il cui obiettivo è “ricostruire - insiste il neo coordinatore di Sd - un nuovo centro-sinistra”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Fabio Mussi: “La mia proposta di Claudio Fava come nuovo coordinatore è stata accettata molto bene: bisognava rinnovare la prima linea e questo è stato fatto”. Per l’ex coordinatore di Sinistra democratica, riaprire la situazione politica vuol dire da una parte costruire un ’soggetto politico’ radicale nei contenuti ma di governo e dall’altra “modificare la posizione del Pd che non esce vittorioso dal voto politico, anzi si ritrova chiuso”. “Oggi è lo stesso Pd che dice di non essere autosufficiente - aggiunge Mussi - questo lo vedono anche i sassi”. Insomma, tra distinguo e sottolineature comunque tra il nuovo ’soggetto politico’ della sinistra unitaria, popolare, radicale nei contenuti ma di governo - come piace a Mussi - e il Pd di Veltroni e D’Alema, un dialogo comunque si pone e si rende necessario”. Come si rende necessario a sinistra innazitutto con Rifondazione Comunista, che sta cercando un suo assetto interno in vista del congresso di fine luglio. “Non voglio invadere nessun campo” - osserva Mussi - anche se, senza giri di parole, soggiunge che noi di SD “facciamo parte del socialismo europeo”. Sull’argomento, certamente centrale nella ricostruzione di una sinistra popolare in Italia, si è intrattenuto anche Fava, dichiarando a proposito di quanto avviene nell’area comunista, che non lo affascinano le dispute su nomi e simboli, ritenendo preminente la costruzione di un programma e di un progetto. Su questa base si mette sù una forza politica a cui si daranno poi nomi e simboli corrispondenti.
In uno scambio di lettere con Veltroni le prime aperture per un incontro di lavoro per gettare le basi, nella reciproca autonomia, di  “una collaborazione proficua tra Pd e il nuovo progetto di Costituente di Sinistra”. Auguri a Fava anche da parte di Nichi Vendola, governatore della Puglia e in lizza per la leadership di Rifondazione comunista: “Un affettuoso abbraccio a Claudio Fava con la certezza di un proficuo percorso insieme per ricostruire i cantieri della sinistra”, e da parte di Gianni Pittella, delegato italiano del Pse che rilancia la necessità di “un confronto positivo e una possibile cooperazione di tutte le forze riformiste e progressiste, tra le quali SD e Psi”.
Dunque non manca l’interesse su quelle che saranno le future scelte politiche del Movimento nato il 5 maggio del 2007. Il nuovo coordinatore darà il via a una serie di assemblee del Movimento sul territorio, che si auspica siano aperte a tutti e senza l’appesantimento burocratico del primo anno di vita. Un movimento aperto e coinvolgente è ciò che occorre in questa fase di riflessione e di ricostruzione.
Ecco una breve scheda su Claudio Fava. Cinquantuno anni, nato a Catania, figlio del giornalista Pippo Fava fondatore del mensile “I siciliani” ucciso dalla mafia nel 1984, è un politico di lungo corso. Tra i fondatori della Rete (il movimento promosso a Palermo da Leoluca Orlando negli anni ottanta), è stato deputato all’Assemblea regionale siciliana nel 1991 e poi alla Camera dal 1992 al 1994. Quando Walter Veltroni venne eletto segretario dei Ds nel 1999, fu scelto dal futuro leader del Pd per andare a dirigere il partito in Sicilia. Eletto deputato per la prima volta al Parlamento europeo nel 2001, è stato rieletto nel 2004 (fa parte del Gruppo del Partito del socialismo europeo) con oltre duecentomila preferenze e malgrado il suo nome non fosse stato collocato nella testa di lista. Nel 2006, Fava è stato relatore della Commissione d’inchiesta del Parlamento europeo sui sequestri illeciti operati dalla Cia nel territorio europeo. Sceneggiatore e scrittore impegnato di successo è una figura esperta e di rinnovamento.Può essere un buon interlocutore sia del PD che di Rifondazione con Vendola segretario.

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