Andrea Frigo - Ansa
Due morti, decine di intossicati, oltre 10 mila ettari andati in fumo, case evacuate, turisti costretti a tuffarsi in mare per scappare dalle fiamme, perfino una colonia penale sgomberata con i detenuti portati in spiaggia. E’ il bilancio di una tragica giornata di incendi in tutta la Sardegna, da nord a sud, la peggiore dal 1989, quando il 28 agosto a Portisco, in Gallura, morirono 13 persone. Le vittime sono Mario Piu, un pastore di 58 anni di Pozzomaggiore (Sassari), e Antioco Serra, allevatore cardiopatico di 56 anni, di Mores (Sassari). Piu è stato sorpreso dalle fiamme a metà pomeriggio, mentre cercava di salvare il suo gregge, alla periferia di Pozzomaggiore. Una disperata, quanto inutile lotta contro il fuoco: il rogo ha carbonizzato lui e le sue pecore. Serra, invece, è stato stroncato da un infarto mentre, di corsa, tentava di mettersi in salvo dalle fiamme, dopo aver cercato di limitare i danni nella sua vigna. Si sono vissute scene di autentico panico in tutta l’isola, dove i Vigili del Fuoco, assieme al Corpo Forestale della Regione e alla Protezione Civile - con ben nove canadair, due terzi della flotta antincendio dello Stato - sono stati impegnati sin dalle prime ore del mattino per spegnere i numerosi roghi che, alimentati dal forte vento di scirocco, hanno distrutto migliaia di ettari di macchia mediterranea, bosco e sterpaglie.
Per il neo assessore all’Ambiente della Regione, Giorgio Oppi (Udc), si intravede una strategia criminale dietro gli incendi di oggi. “Non si capisce, infatti - ha osservato l’esponente della Giunta - come è possibile che i roghi siano partiti contestualmente. Quella di oggi era una giornata particolare - ha ricordato l’assessore - in cui si è parlato della commemorazione dei morti dell’incendio di Curraggia nel 1983″. Il Consiglio regionale, impegnato nell’esame del ddl collegato alla Finanziaria, è stato sospeso in segno di lutto. Domani mattina il governatore Ugo Cappellacci effettuerà un sopralluogo nelle zone più colpite. Tra queste l’Oristanese, dove nel pomeriggio il Centro operativo aveva definito la situazione “catastrofica” decidendo per l’istituzione di un’unità di crisi. Allarme anche in Gallura, con case, stazzi e aziende agricole evacuate e diverse persone che ancora mancano all’appello: si teme per alcuni dispersi nelle campagne di Loiri Porto San Paolo.
Decine gli intossicati, compresi vigili del fuoco e volontari, ma nessuno è grave. Momenti di panico tra Porto San Paolo, Budoni e San Teodoro, dove residenti e turisti, alle prese non solo con il fumo denso ma anche con le elevate temperature (oltre 40 gradi), hanno cercato riparo in mare e dentro le chiese. Sulla costa sud-occidentale, invece, a Scivu, circa 200 bagnanti sono rimasti intrappolati in spiaggia e si è temuta una complicata evacuazione via mare con le motovedette della Guardia costiera. Il cambio di direzione del vento e i ripetuti lanci d’acqua di un Canadair hanno invece consentito ai Vigili del fuoco di aprire un varco a terra e di scortare i turisti in zona di sicurezza. Sulla stessa costa le fiamme hanno minacciato la colonia penale di Is Arenas, che è stata evacuata. I detenuti sono stati fatti uscire e portati sulla vicina spiaggia. Black out elettrici e circolazione a singhiozzo sulla linea ferroviaria tra Oristano e Sassari, mentre sulla Statale 131, la principale via di collegamento tra il nord e il sud della Sardegna, il traffico è stato a tratti bloccato, causando problemi soprattutto a centinaia di turisti pronti a lasciare l’isola: le compagnie di navigazione hanno autorizzato un rinvio delle partenze delle navi da Olbia e Porto Torres.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.
Lascia un commento