Andrea Pubusa
Dunque, Biden dà un colpo di coda in Europa. Accorda a Zelensky la facoltà di usare missili di lunga gittata contro la Russia. Gli USA nel 1962, con Kennedy, posero un diktat all’URSS di Kruscev: no all’installazione di missili a Cuba, troppo vicina al territorio degli States. Sappiamo come andò a finire. Krusciov fece marcia indietro in cambio del ritiro di missili Pershing dalla Turchia.
Intorno alla Russia l’accerchiamento ora è andato ben oltre. Nonostante gli affidamenti dati a Gorbasciov dopo l’abbattimento del muro di Berlino la Russia è stata circondata di testate da ogni parte. Rimaneva l’Ucraina per chiudere il cerchio e lo si è tentato senza esclusione di colpi. Biden non ha fatto come Kruscev nel 1962, assicurando un lungo periodo di dialogo. USA e NATO insistono a voler impiantare proprie basi in Ucraina. Di qui la reazione di Putin, stigmatizzata in occidente, ma non certo incomprensibile alla luce dei precedenti. Ora, l’autorizzazione di Biden all’uso di missili a lunga gittata contro Mosca costituisce una grave escalation della guerra. Immaginate cosa accadrebbe se la Russia minacciasse altrettanto contro il territorio USA! E poi aiuterà veramente Kiev? Mosca ha già detto che assumerà le misure del caso. Ci saranno cioè ulteriori massacri, grandi devastazioni, ma nulla muterà al fondo. L’unica alternativa utile anche per l’Ucraina è la trattativa. Del resto questa è la prospettiva indicata da Trump. Lo stesso Zelensky è entrato in questa ottica, dicendo che bisogna por fine alla guerra entro il 2025. Senza il sostegno di Trump l’Ucraina nulla può fare contro la Russia. Prova del fatto che questo è un conflitto per procura. Chiudere la guerra ucraina darebbe impulso alla ricomposizione dello scontro USA-Russia sulla via di un auspicabile accettazione del multipolarismo.
1 commento
1 Aladin
19 Novembre 2024 - 09:01
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