Paesi sicuri, il governo pretende di derogare alla disciplina europea

12 Novembre 2024
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Andrea Pubusa

Stupisce che il governo insista in una posizione giuridicamente insostenibile. La questione è semplice. Anzitutto la UE ha fissato dei criteri per stabilire se un paese è o non sicuro. In concreto saranno i giudici ad applicare tali criteri al caso oggetto del loro giudizio. Il governo italiano invece, sottraendo  la competenza ai giudici, ha  stabilito in generale quali sono i paesi sicuri, prima con atto amministrativo, poi con legge, senza considerare che la disciplina europea prevale non solo sugli atti amministrativi ma anche su quelli legislativi. In caso di contrasto il giudice disapplica direttamente la disciplina statale  e applica quella europea.

Qualche membro buontempone del governo ha detto che non si può ritenere insicuro un paese dove si recano i turisti, ma anche i bimbi capiscono che una cosa è essere turisti  altra essere cittadini di uno stato che perseguita oppositori politici, membri di minoranze religiose, gay e simili. Anche un paese turistico può opprimere le minoranze o i gay. I membri del governo (e non solo) dovrebbero evitare di dire sciocchezze.

Ora attendiamo il giudizio della Corte di giustizia, ma non possiamo non essere soddisfatti del rigore dei giudici, che applicano le leggi, senza chinarsi ai diktat governativi. La magistratura è un ordine indipendente dagli altri poteri ed è soggetta solo alla legge. Tutela i diritti di tutti, italiani, stranieri e apolidi. Parola della Costituzione.

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