La destra attacca i giudici anche quando dovrebbe lodarli

2 Novembre 2024
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Andrea Pubusa

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Avete visto l’attacco pesante deila destra al governo contro il tribunale di Bologna? Quale è l’imputazione? I giudici bolognesi hanno chiesto alla Corte  di giustizia europea di chiarire il significato di paese sicuro. Lo sono anche quelli che garantiscono libertà a una gran parte dei propri membri  ma non a tutti?  È noto che i ceti prevalenti o talune categorie di cittadini sono tranquilli  ad esempio queĺli che appartengono alla religione dominante o sono eterosessuali. Ma se non lo sono quelli appartenemti ad una minoranza religiosa, il paese è sicuro? Certo non lo è per tutti. E se vengono perseguitati i gay? Intuitivamente vien da dire che se non sono sicuri per tutti, non son sicuri. Chiedere alla Corte di giustizia europea di darci una nozione valida per tutti è essenziale perche’ toglie ai giudici ma anche al legislatore la possibilità di errore. Non si potrà dire - come ha fatto un deputato della destra - che sono sicuri i paesi con forte afflusso turistico, assimilando così assurdamente il turista al disgraziato che segue una religione o un partito di opposizione.Il tribunale di Bologna avrebbe ben potuto decidere posto che pare giustamente convinto che è sicuro solo un paese compiutamente democratico. Ma non lo ha fatto volendo avere il conforto della Corte europea, eliminando così ogni possibile polemica. Il governo avrebbe dovuto apprezzare questa condotta cauta, ma ha fatto il contrario. Ci vuol poco però a capire che è sicuro per tutti solo un paese che offre le libertà del nostro, sulla base della nostra costituzione antifascista. Ma quelli della destra nostrana son così ottusi che vogliono sentirselo dire da un organo giudiziario europeo. Vogliono anche una pronuncia i giudici bolognesi su quale disciplina si applichi in caso di contrasto fra norma interna ed europea, anche se tutti sanno che prevale quella comunitaria. I nostri governanti fingono di ñon saperlo. Bene, si accomodino, ma non se la prendano coi magistrati italiani quando la corte europea emanerà la sua decisione.

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