Andrea Pubusa
Non passa giorno senza che i promotori della Pratobello 24 non minaccino sfracelli contro la giunta e il consiglio regionale, a loro dire affossatori della spinta popolare e surrettizi ausiliari degli invasori multinazionali. Si tratta di una impostazione settaria, non fondata su dati reali, quindi destinata a non dare buoni risultati.
Proviamo a ragionare senza chiusure pregiudiziali. Possiamo allora dire che sia chi ha sottoscritto la Pratobello sia la giunta regionale mirano a bloccare la devastazione della Sardegna. Diciamo anche che la maggioranza in Consiglio regionale non ha chiuso alla iniziativa popolare. Ha detto che la proposta verrà esaminata dopo l’approvazione della legge sulle aree idonee e non idonee. È questa una prevaricazione? È pretestuosa? Non è una forzatura perche’ è dovere del Consiglio esaminare la legge, ma non di darle una corsia preferenziale. L’impegno del presidente Comandini e dei capigruppo di maggioranza di esaminare la proposta popolare al più presto non pare dunque irrispettosa della volontà dei firmatari della proposta di legge. Non sarebbe neppure irrispettosa la modifica o anche la bocciatura della proposta perche’ esiste dovere di esame, ma non obbligo di approvazione.
Nel merito ci sono molti punti problematici nelle due iniziative. Secondo taluni la legge sulle aree idonee è debole perche’ prevede la possibilità di deroghe. Bisogna però sapere che la deroga può essere chiesta solo dal sindaco del comune interessato e che, dovendosi modificare una previsione legislativa, deve essere posta in essere una puntuale istruttoria e una convincente motivazione perche’ la regione possa accogliere l’istanza. D’altronde è difficile che la popolazione comunale non si opponga ad una iniziativa distruttiva. La critica appare dunque eccessiva. Il procedimento di deroga può essere poi aggrvato, ad esempio con una consultazione degli abitanti del comune.
Altri muovono un appunto esattamente oppposto al testo della giunta regionale. Sarebbe troppo pervasivo, non lascerebbe spazio ad installazioni, col rischio di un intervento sostitutivo del governo, che metterebbe fuori gioco la Regione. Si tratta di una osservazione seria che i comitati dovrebbero valutare a fondo per scongiurare interventi pensati e decisi fuori di noi a Roma.
C’è poi un punto su cui i Pratobello glissano. Dicono che essendo la loro proposta inquadrata nella competenza esclusiva regionale, è blindata al massimo contro invasioni statali. Ma, attenzione!, perche’ la materia sia urbanistica non basta dirlo, deve esserlo. Potrebbe trattarsi di legge in materia energetica, ed allora si rientra nella competenza concorrente che si svolge nel rispetto dei principi statali sulla materia. In proposito esiste un precedente specifico per la Sardegna con l’annullamento di una legge Soru.
Come si vede, esistono molti punti critici, che sarebbe bene esaminare con spirito collaborativo. C’e anche il tempo e l’occasione per farlo, posto che, dopo l’approvazione della legge sulle aree idonee, verrà discussa la Pratobello.
Un po’ di ragionevolezza consiglierebbe di abbassare i toni e mettere in campo il cervello.
1 commento
1 Aladin
1 Novembre 2024 - 23:08
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