Andrea Pubusa
A che punto siamo nella lotta all’invasione energetica in Sardegna? Notizie belle e brutte. Iniziamo dalle buone. La Commissione competente del Consiglio regionale ha licenziato il ddl della giunta sulle aree idonee e non idonee, che dunque approda in aula per l’approvazione. Notizie brutte. La minoranza diserta la votazione finale in commissione e chiede l’esame congiunto della proposta di legge popolare c.d Pratobello 24.
Ora se si tiene conto che la Consulta ha fissato l’udienza per la discussione dell’impugnazione governativa della l.r. n. 5/2024 (c.d. moratoria) per i primi di dicembre, appare evidente che il ddl della giunta deve essere approvato prima di tale data. Così facendo, il procedimento davanti alla Corte costituzionale diventa improcedibile perché la legge di moratoria, oggetto del giudizio, perde i suoi effetti per la vigenza di una disciplina nuova e definitiva sulla materia. Si scongiura così un possibile vuoto normativo che aprirebbe la strada agli assalti ora stoppati La legge d’iniziativa popolare dev’essere esaminata, ma rischiare che questo esame produca un possibile venir meno del blocco delle installazioni è suicida. Ci vuol poco a capirlo e, se non fossero mossi da una pregiudiiale politica (l’opposizione alla Todde), i promotori della Pratobello 24 aderirebbero al calendario dei lavori del Consiglio che punta a dare la precedenza al ddl della giunta, con l”impegnp a discutere e deliberare subito dopo sulla proposta popolare. D’altra parte, se si ritiene che ci siano parti della Pratobello integrabili nel testo della Giunta, l’operazione si può fare anche dopo che il ddl sulle aree idonee e non idonee è diventato legge ed è entrato in vigore. Una legge - com’è noto - si può abrogare, modificare, integrare. Ora, sia il Presidente del Consiglio sia esponenti della maggioranza hanno preso impegno a portare in aula la proposta Pratobello, pertanto i promotori dovrebbero abbandonare i toni forti, gli ultimatum, e semmai iniziare a dire cosa la Pratobello aggiunge alla tutela proposta dalla Giunta e come eventualmente si può procedere ad una integrazione dei due testi oppure a renderli vigenti entrambi. Il resto - non me ne vogliano i promotori della Pratobello - è solo gazzosa, poco rispettosa dei firmatari della proposta, che in fondo vogliono una cosa sola, cosa che vogliamo tutti, salvare l’isola dallo stravolgimento conseguente all’assalto delle multinazionali dell’energia.
1 commento
1 Aladin
25 Ottobre 2024 - 13:15
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