Ddl aree idonee: sulla possibilità di deroghe critiche dure, ma non convincenti

12 Ottobre 2024
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Andrea Pubusa

Una delle critiche  più forti e ricorrenti  degli oppositori al ddl della giunta regionale sulle aree idonee e non idonee è la possibilità di deroghe alle installazìoni nelle aree non idonee. Ecco - si obietta - questa è la via per vanificare una seria difesa del territorio contro l’invasione delle grandi multinazionali. Con la deroga si introduce la possibilità di stravolgere il resto della disciplina, rendendola vana. Si svaluta tuttavia che l’iniziativa di deroga spetta ai sindaci e la procedura richiede un accertamento e una motivazione puntuali. Non è agevole dunque ottenere deroghe che non siano giustificate. Nell’ambito degli incontri della giunta coi comuni, l’assessore Spanedda ha fatto un esempio illuminante. Puo esserci all’interno di un’area non idonea una zona nascosta e già compromessa in cui l’installazione non rechi pregiudizio per le aree circostanti in cui siano presenti nuraghi o altri beni di valore storico e culturale. Il comune in quel caso può richiedere la deroga perche’ non incide negativamente sul teŕitorio. La legge vuole essere rigida ma non al punto di essere irragionevole. Non si dimentichi che l’energia pulita è un bene da assicurare.

Ciò che è importante è il coinvolgimento dei comuni in questa fase di definizione del testo di legge e nella sua attuazione. Sotto il profilo della partecipazione questa procedura è più efficace della proposta popolare in cui il testo da sottoscrivere è predisposto dai promotori e non modificabile direttamente.

Pur rimanendo vigili, dobbiamo pertanto  seguire con favore il lavoro faticoso e complesso della giunta che, attraverso i comuni  coinvolge anche le comunità con le sue articolazioni di base, comitati  e associazioni.

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