Andrea Pubusa
Si precisa la linea dei pratobello dopo la presentazione della proposta di legge popolare su pale eoliche e installazioni fotovoltaiche. E’ una posizione con diverse sfumature. C’è chi vuole tutto e subito, e cioè il passaggio diretto in aula della proposta di legge senza esame in commissione, c’è chi chiede un rapido esito prima dell’approvazione in aula. Tutti sembrano fermi nel chiedere una deliberazione integrale della proposta di legge popolare, adducendo il numero grandissimo dei sottoscrittori.
Detto con rispetto ma con franchezza, questa posizione sembra irragionevole. In un sistema democratico, va rispettata la volontà popolare, tenendo tuttavia conto che 210 milla firme sono tante, ma non rappresentano la volontà dei sardi che, istituzionalmenre, si forma nelle assemblee elettive. Poche chiacchiere, ha ragione la Todde quando dice che le leggi le approva il consiglio regionale liberamente. Di questa elementare verità devono tener conto i pratobello non considerando disdicevoli i “compromessi” che portino comunque ad una legge che metta in sicurezza il territorio della Sardegna. Il negoziato è da respingere se è volto a consentire sfregi al nostro patrimonio culturale, storico e paesaggistico. Sembra dunque ragionevole avanzare l’idea di un confronto che metta al centro il comune fine della tutela e ricerchi, con apertura e serietà, un testo largamente condiviso. Tenere una posizione di intransigenza sui propri testi illude di far bene, in realtà vanifica la mobilitazione e la volontà dei sardi.
1 commento
1 Aladin
8 Ottobre 2024 - 08:36
Anche su aladinpensiero online: https://www.aladinpensiero.it/?p=157974
Lascia un commento