Andrea Pubusa
La giunta regionale ha licenziato il disegno di legge che individua le aree idonee e quelle inidonee all’installzazione di impianti eolici o fotovoltaici in Sardegna. Il disegno della giunta segue, con apprezzabile tempestività, l’iter delineato con la legge n. 5/2024 di moratoria, impugnata dal governo e in attesa di discussione alla Consulta. Una volta approvato il ddl il ricorso alla Corte costituzionale diventa improcedibile perché la legge di moratoria perde i suoi effetti. La legge n. 5 mostra così la sua utilità. Ha bloccato tutte le iniziative in materia per 18 mesi. Ora il disegno di legge prevede che le opere non iniziate prima della legge di moratoria non potranno essere eseguite se non rientranti in aree idonee. La proposta della giunta stabilisce che la quasi totalità del suolo sardo è inidoneo alle nuove installazioni, che si potranno eseguire solo in aree compromesse di tipo industriale o estrattivo, se esenti da altri vincoli. La giunta ha anche seguito una procedura largamente partecipata, coinvolgendo tutti i comuni, responsabili a loro volta di investire della questione le popolazioni. Ci saranno poi gli approfondimenti e le modiciche nascenti dal confronto in Consiglio regionale. Il risultato finale sarà dunque affinato con un ulteriore dibattito pubblico.
A questo punto, e salvi gli sviluppi e le valutazioni di merito, non si può negare che la nuova giunta finora abbia agito in modo accettabile a tutela della Sardegna. Viene accolta così la spinta preziosa dei sardi, che si è espressa in tante iniziative di base, con manifestazioni, formazione di comitati, convegni e la raccolta eccezionale di firme a favore della c.d. legge Pratobello. Si tratterà peraltro di vedere se questa mantiene attualità dopo l’approvazione del disegno di legge della giunta, posto che, a occhio, pare che questo accolga le istanze dei sottoscrittori e ne soddisfi le richieste.
1 commento
1 Aladinpensiero
21 Settembre 2024 - 08:44
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