L’Unione sarda condanna la Regione perché coinvolge i sindaci nelle decisioni sull’installazione di pale eoliche e di pannelli fotovoltaici

27 Agosto 2024
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Andrea Pubusa

Abbiamo sempre auspicato un coinvolgimento dei Comuni nella formazìone delle decisioni regìonali più rilevanti. È un antico convincimento che fa parte della cultura democratica di questo paese, e in Sardegna ha avuto illustri sostenitori, primo fra tutti Emilio Lussu, che metteva le comunità locali a base dell’autogoverno. Ora, la giunta regionale invita i Comuni a partecipare alla formulazione del provvedimento che deve individuare le aree idonee e non all’installazione di pale eoliche e pannelli solari e L’Unione sarda, tramite Mauro Pili, scambia una positiva iniziativa partecipativa, con un “incastro” dei comuni, e l’invito dell’assessore all’urbanistica, Spanedda, alla partecipazione in una lettera,”amicante”, quasi si trattasse di un male da addolcire, un imbroglio insomma da nascondere. 

È evidente che un’impostazione così smaccatamente faziosa svela un disegno poco produttivo, anzi dannoso del quotidiano sardo.  Si punta alla frantumazione di un fronte che, per essere vincente, deve essere compatto. La posizione che scambia la partecipazione delle comunità locali con un “incastro” fa perdere valore anche all’iniziativa di leggc popolare c.d. Pratobello, che risulta fin d’ora  al di fuori del  percorso fissato ex lege per individuare aree idonee e non per le installźioni che si vogliono limitare. Non rimane dunque da augurarsi che i Comuni e la Regione svolgano bene e con attenzione il loro compito per giungere ad una decisione meditata e giusta. Il resto è chiacchiera.

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