Energia. Forte mobilitazione dei sardi, ma con molte irresponsabilità

17 Agosto 2024
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Andrea Pubusa

Continua la mobilitazione contro le pale eoliche e il fovoltaico. Comitati e sindaci sono mobilitati, gruppi spontanei si formano un po’ dapertutto. È un fatto estremamente positivo, perche’ chi firma la proposta di legge popolare o per il referendum consultivo manifesta una decisa opposizione all’invasione progettata dalle multinazioni in cerca di profitti. Queste sono favorite da una prescrizione europea che pone la transizione ecologica al di sopra di ogni altro interesse pubblico col paradosso che la tutela ambientale posta a base dell’energia del sole e del vento finisce per distruggere ambiente e paesaggio. Come avviene in Sardegna, dove anche i nuraghi sono sotto attacco. Bene dunque la mobilitazione generale in Sardegna, dove però iniziano a manifestarsi i soliti vizi di fondo della divisione con attacchi espliciti e coi propositi di intestarsi questa o quella iniziativa. È evidente, ad esempio, il protagonismo del proprietario de l’Unione sarda che sembra aver di mira la Presidente della Regione, non rendendosi conto che è intorno alla Todde che si deve creare una vasta unità popolare per un confronto col governo nazionale. 

In effetti i secondi fini che accompagnano  il protagonismo ostentato di questo o quel soggetto finiscono per accentrare l’attenzione sulle divisioni, sulla logica dello schieramento, dividendo il fronte e rendendo improbabile un esito positivo. Anche autorevoli commentatori della vicenda finiscono per alimentare questa deriva,   l’analisi sulle trame dei soliti noti prevale sulla diffusa volontà di un’azione unitaria. Chi firma o scende in piazza spesso non legge bene i testi, esprime un no e basta solĺecitando gli organi politici e istituzionali ad un’azione appropriata.

Ora le varie iniziative giungono ad un passaggio obbligato. S’incanalano nella sede istituzionale, il Consiglio e l’esecutivo regionali. E qui o c’è concorso ad una soluziobe unitaria oppure si apre la strada ad una autolesionistica lotta per bande. Ci vuole senso di responsanilità. La Todde deve fare uno sforzo di unire, ascoltando tutti, raccogliendo le proposte utili e tenendo dritta la barra sull’obiettivo generale: salvare l’ambiente e il paesaggio della nostra isola. Questa è la funzione che le spetta per voto popolare.

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