A.P.
Soru ha pubblicato un suo scritto sull’invasione di eolico e fotovoltaico in Sardegna, che presenta una evidente novità: auspica un dialogo anche con la presidente della Regione per salvare la Sardegna dallo scempio preannunciato. Il documento è molto articolato e va letto per le analisi e le proposte che avanza.
E’ molto apprezzabile la critica che viene mossa al semplicismo di proposte come quella di Pili e Zuncheddu sul ricorso alla potestà urbanistica di cui all’art. 3 St. sardo. Si sostiene che trattandosi di potestà esusiva essa può essere esercitata senza limiti, mentre non è così, in particolare i vincoli sovranazionali non sono eludibili. Che le energie rinnovabili siano una priorità assoluta per la transixione ecologica è una prescrizione dell’Europa e certo vincola anche la legislazione regionale di ogni tipo. C’è un delicato bilanciamento da fare fra interesse ambientale, paesaggistico ed energetico e qui occorre coinvolgere lo Stato, non basta la giunta e il consiglio regionale, ci vuole il parlamento e il governo nazionale. Soru giustamente afferma che per ottenere questo coinvolgimento statale occorre una grande, unitaria mobilitazione dei sardi. Che lo dica lui che ha spaccato il campo largo alle scorse elezioni regionali a costo di far vincere Truzzu è un fatto positivo che va sottolineato. Speriamo sia il sintomo di una inversione di tendenza, ossia di un salto dalla litigiosità alla convergenza. Speriamo che finalmente si arrivi a capire che per vincere una battaglia così complessa e con avversari numerosi e agguerriti occorre creare una grande unità dei sardi.
3 commenti
1 aldo lobina
1 Agosto 2024 - 08:18
Certo, occorre una grande, unitaria mobilazione dei Sardi.
Anche di quelli che hanno votato il centro destra.
Soru non ha spaccato niente. Si è presentato alle elezioni con un programma che gli elettori non hanno privilegiato.
Ora continuando a, dimostrare capacità di proposta (merce rara in quel campo largo finora impegnato in spartizioni e nomine) continua a svolgere con impegno la sua missione politica. Peccato che non lo abbia spaccato davvero il cosiddetto campo largo. Non ci ritroveremo con chi dice di non dormirci la notte su questioni sulle quali ha dormito anche di giorno e prima ancora di diventare presidente della regione. Lo specchietto per le allodole di una legge regionale di moratoria è tutto quello che Todde ha saputo concepire. Ma serve altro! Serve rappresentare gli interessi di tutti i Sardi. Altro che campo largo! Per questo ci vuole sapienza, competenza e visione.
2 Giorgio
1 Agosto 2024 - 08:50
Credo che, in questa fase, siano apprezzabili tutte le proposte tendenti a individuare soluzioni politiche e giuridiche concrete e unitarie per affrontare una questione dirimente per il futuro della Sardegna e dei Sardi.
La proposta dall’ex Presidente Soru presenta un elevato livello di analisi giuridico-normativa e risulta ben articolata. Credo possa costituire un buon documento di base da analizzare, in termini tecnici e politici, per individuare una possibile via d’uscita dalla situazione attuale.
Anziché bollare di filosofia, materia peraltro nobilissima, tale proposta bene farebbe la Presidente Todde ad accogliere tutte le idee utili al dibattito. Anche in considerazione del fatto che non si ode voce sull’argomento da parte di tutti i grandi esperti consulenti al suo servizio.
Un appunto a parte meriterebbero i parlamentari sardi, tutti indistintamente, di maggioranza o opposizione (in realtà ciò che è maggioranza a Cagliari è opposizione a Roma e viceversa, per cui la situazione è singolarmente ingarbugliata) che, al di là di qualche dichiarazione di facciata, attenti a non compromettere la propria carriera politica, si guardano bene dall’intraprendere iniziative unitarie in difesa dell’Isola, novelli Don Abbondio.
3 admin
1 Agosto 2024 - 17:27
Anche su aladinpensiero online: https://www.aladinpensiero.it/?p=156229
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