La migliore democrazia del mondo fra un golpista e un rimbambito

18 Luglio 2024
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Andrea Pubusa

Come tutti i concetti vaghi e con molti sensi quello di democrazia è un termine che ognuno interpreta come vuole. Si ripete spesso che quella  degli USA è la migliore democtazia del mondo. Ma se guardiamo al sistema elettorale c’è da avanzare più di un dubbio. Per essere candidato alla presidenza bisogna essere un uomo potente, ricco e comunque con sostenitori milionari. Senza una di queste condizioni non è neppyre pemsabile ambire alle cariche pubbliche, alla presidena degli USA o al governo di uno stato. Dal punto di vista democratico siamo in presenza di una antitesi con l’idea di potere popolare che è espressa nel temine stesso di democrazia. Da questo punto di vista, se c’è un paese sicuramente non democratico questo è proprio gli USA.
Ora a questo fattore si aggiunge che alla presidenza vengono candidati due impresentabili. Biden per manifesta incapacità di intendere a volere in relazione alla presidenza, Trump per aver ispirato e appoggiato un vero  e proprio golpe antidemocratico all’esito delle passate elezioni predidenziali. In un paese democratico Trump sarebbe in galera o comunque sarebbe incandidabile. Invece è in corsa con molte probabilità di elezione.
Si tenga conto del fatto che il presidente USA è il comandante in capo delle forze armate e ha il potere di uso delle bombe atomiche. Quali garanzie e rassicurazioni possano offrire Trump e Biden sull’uso ragionevole di questo potere è difficile dire. Del resto l’uso improrpio della forza si è manifestato in molte occasioni, dall’invazione dell’Irak, all’occupazione dell’Afganistan, all’attacco alla ex Jugoslavia, alla Libia e così via. Il dato negativo è che la violazione delle regole democratiche avviene quasi dappertutto in occidente, con leggi elettorali che mandano al governo forze minoritarie (come in Italia) o con manipolazioni del”esito elettorale come tenta di fare in qusti giorni Macron,  nonostante la sua palese sconfitta. La verità è che ormai in occidente tende a diffondersi l’idea che basti indire elezioni per concludere che il sistema è democatico, anche se a ben vedere la volontà popolare è calpestata e non riesce neppure ad esprimersi liberamente.

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