In Sardegna, senza unità, futuro incerto

26 Giugno 2024
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Andrea Pubusa

In Sardegna il centrosinistra e andato bene anche alle comunali. Oltre alla Regione ha conquistato i maggiori comuni: Cagliari, Sassari, Alghero. Un bel balzo in avanti rispetto all’impresentabile Solinas o all’inconsistente Truzzu. 

La Todde ha subito nesso mano aĺl’emergenza più evidente: l’invasione degli impianti energetici, pale e pannelli solari in ogni dove  senza criterio, perfino vicino ai nuraghi o al altri beni culturali (Saccargia) oppure pannelli a distesa in pianure di pregio agricolo. Ora, tuttavia, mentre si manifesta una vasta opposizione ad una vera e propria manovra coloniale delle multinazionali alla ricerca di facili profitti, nel fronte contrario si manifestano molte divisioni. C’e chi mette in dubbio le buone intenzioni della Todde in ragione dello strumento nell’immediato scelto per contrastare l’invasione: una legge che sospende le installazioni per un anno e mezzo. Se ne critica il fondamento giuridico e si propone un intervento in forza della competenza esclusiva in materia urbanistica. Altri invoca l’accordo col governo nazionale per un intervento statale, ritenuto il solo risolutivo.

La divisione poi si ripercuote sulle forme di lotta. C’è chi ha messo sotto accusa i comitati che hanno organizzato la giornata davanti a Saccargia, accusandoli nientemeno di estremismo e isteria. Ognuno vede oscure manovre ad opera degli altri. Il risultato è che la lotta perde efficacia e si disperde in tanti rivoli. Ci vuol poco a capire che su questo tema è necessaria una mobilitazione generale, partendo da un sintesi sulle proposte giuridiche e sulla prospettiva almeno su punti genersli come difesa dell’ambiente, dei beni culturali, del paesaggio. Occorre costruire, per dirla con Pietrino Soddu, un Concilio del popolo sardo.

Senza questa unità la battaglia è persa. La prospettiva è la lamentazione, come spesso accaduto in passato.

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