A.P.
La grande mobilitazione di Saccargia non è che un momento del risveglio dei sardi contro una nuova forma di colonizzazione, quella energetica con le pale eoliche e i panelli solari. Importante anche la composizione della ma⁹nifestazione. Tanto popolo, comitati, associazionj, aministrazioni locali, esperti, artisti. Le forze portanti di un movimento progressista e liberatorio.
La transizione energetica, di per sè, giusta, è divenuta un business ad opera di spregiudicati speculatori, multinazionali, la cui unica finalità è la ricerca del profitto a scapito di ogni interesse sociale. E’ evidente che i valori paesaggistici e culturali non possono essere posposti a quello della produzione energetica. Al più occorre una composizione equilibrata, come avviene per tutti gli interessi di grande rilievo. Fra l’altro il paesaggio e l’ambiente hanno uno specifico rilievo costituzionale, e dunque non possono essere posposti al’installazione di impianti eolici o solari. La sentenza del giudice amministrativo che privilegia gli impianti rispetto ai nuraghi è manifestamente irragionevole e devastante. Occorre rimettere le cose a posto, rivedendo la legislazione, che sotto la spinta di interessi economici distruge un patrimonio identitario millenario.
Ora la Regione ha posto il problema al consiglio regionale e al governo nazionale. Sono state avanzate osservazioni e critiche alle proposte della giunta Todde, ed è un bene, a condizione però che non siano fonte di polemica e di divisione, ma convergano in uno sforzo unitario per vincere l’assalto speculativo di stampo neocoloniale. La manifestazione di Saccargia non è che l’inizio. Il combattimento continua.
1 commento
1 Aladin
17 Giugno 2024 - 14:34
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