Gianfranco Sabattini
Anche quest’anno, la sede di Cagliari della Banca d’Italia ha presentato, puntualmente dopo la Relazione del Governatore centrale all’annuale Assemblea Ordinaria dei Partecipanti sullo stato dell’economia nazionale, il proprio rapporto sull’economia della Sardegna per l’anno 2008.
Un lettore del rapporto Crenos potrebbe fare a meno di leggere quello della Banca d’Italia, o, se proprio volesse risultare esaustivo nell’esame dei documenti che riguardano l’economia dell’isola, potrebbe limitarsi a vedere la sintesi delle prime due pagine, nelle quali viene compiuto un magistrale riassunto delle condizioni reali e di quelle finanziarie dell’economia della Sardegna, limitandosi i successivi approfondimenti ad essere delle pure e semplici “esplosioni” della narrazione contenuta nella “Sintesi”.
Chi aprisse a pagina 5 il rapporto della Banca d’Italia apprenderebbe immediatamente che, dal punto di vista reale, la produzione industriale della Sardegna nel corso del 2008 “è notevolmente diminuita”, per cui la “capacità reddituale si è deteriorata”, a causa del forte rallentamento che “ha interessato principalmente i poli della chimica e della lavorazione dei metalli, più esposti alle variazioni della domanda mondiale”. Apprenderebbe anche che l’interscambio regionale con l’estero, al netto delle produzioni connesse alle attività petrolifere, accusa una diminuzione delle esportazioni; che il livello di attività del settore delle costruzioni si è ulteriormente indebolito a causa del fatto che alla “stagnazione nel comparto delle opere pubbliche si è associata la riduzione della produzione nell’edilizia residenziale; che nel settore dei servizi si è accentuato il rallentamento già rilevato nel 2007, a causa del calo della domanda delle famiglie e della stazionarietà della domanda turistica; che l’intervento pubblico “ha continuato a sostenere l’economia regionale, tramite i flussi di risorse connesse alla conclusione del POR 2000-06 e agli strumenti della programmazione negoziata”; che l’occupazione regionale è diminuita, mentre il tasso di disoccupazione è “notevolmente aumentato…per effetto della maggiore offerta di lavoro da parte della componente femminile”. La narrazione relativa all’andamento della parte reale dell’economia regionale finisce qui; stranamente, il rapporto della Banca d’Italia tace sull’andamento dei consumi diretti delle famiglie, che da sempre hanno un impatto importante sulla struttura dell’intermediazione finanziaria.
Dal punto di vista finanziario, la lettura della “Sintesi” dell’analisi della Banca d’Italia consentirebbe al potenziale lettore di apprendere che, nel 2008, a causa dell’andamento dell’economia reale, “il credito bancario concesso in Sardegna ha rallentato, pur mantenendo un ritmo di crescita superiore alla media nazionale”; che l’andamento positivo del credito alle famiglie ha risentito dell’indebolimento del mercato immobiliare e che, in termini ancora più specifici, anche il credito al consumo, erogato dalle banche e dalle società specializzate, ha subito una decelerazione; che i tassi di interesse praticati dalle banche alla clientela, in particolare alle imprese di piccola dimensione, sono aumentati e che il differenziale con la media italiana del costo delle operazioni a breve termine “è salito a poco più di un punto e mezzo percentuale”, a causa prevalentemente della maggiore incidenza delle sofferenze rispetto al livello medio nazionale; che i “depositi bancari detenuti dalla clientela regionale sono aumentati a ritmi superiori all’anno precedente” e che l’espansione “ha riguardato in particolare i conti correnti delle famiglie”; che nel 2008, in Sardegna, nonostante la negatività del quadro complessivo dell’economia, la rete degli intermediari bancari ha proseguito il suo sviluppo nel territorio.
Un quadro allarmante con qualche contraddizione, su cui si farà una riflessione in altro intervento.
1 commento
1 Democrazia Oggi - Come stà l’economia sarda? Ciò che Banca d’Italia e Crenos non dicono
28 Luglio 2009 - 06:03
[…] Prosegue l’analisi del Prof. Sabattini sullo stato dell’economia sarda alla luce del rapporto della Banca d’Italia. La prima parte è stata pubblicata venerdì scorso. […]
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