Cagliari: campagna elettorale scialba. Perché?

28 Maggio 2024
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A.P.

A Cagliari la campagna elettorale è poco vivace. Una ragione c’è. I due maggiori candidati, Zedda e Zedda, vengono da esperienze poco esaltanti. Non incuriosiscono, non affascinano.

Alessandra Zedda è erede di una amministraziine disastrosa, quella di Truzzu. E qui  non si tratta di un’opinione di parte, è l’elettorato cagliaritano che lo ha detto nel modo più chiaro e indiscutibile, col voto. Truzzu ha perso le elezioni regionali a Cagliari, in cui la Todde lo ha distanziato di alcune migliaia di voti, risultato poi decisivo. Certo si  può ammettere che la Zedda non si debba confondere con Truzzu, ma fa parte della stessa coalizione e, in fondo, è la coalizione che fornisce idee e assetti, e dunque sulla candidata pesa l’ombra grigia del predecessore. A ben vedere questo effetto ha giocato anche a livello regionale, dove votare destra dopo Solinas non era facile.

Per Massimo Zedda la situazione è aďdirittura più difficile. Lui non è stato candidato per meriti acquisiti sul campo, come sindaco nei suoi pregressi mandati. Nella richiesta di candidatura delle sue realizzazioni  come sindaco non si è parlato. La scelta è avvenuta sulla base di un equilibrismo di fazioni. Certo non gli giovano le dimissioni dalla carica di sindaco nel 2019  molto tempo prima della scadenza  col risultato di dare alla destra il Palazzo Baccaredda e quello di viale Trento. Un disastro!

In questa situazione è difficile appassionarsi. L’esito più probabile è la crescita dell’astensionismo, la fuga dal seggio. Oppure votare candidati minori. A sinistra c’è la Ortu per la lista di PCI e Potere al.popolo, un’alternativa per chi vuol dare un perentorio segnale critico  verso la scelta del  centrosinistra.

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