NO all’Autonomia differenziata che spezza l’Italia e aumenta le
disuguaglianze
L’autonomia regionale differenziata proposta dal Ministro Calderoli,
già approvata al Senato e attualmente all’esame alla Camera dei deputati, sfa-
scia l’Italia, la riporta alla dimensione degli staterelli preunitari e delle domi-
nazioni straniere. 23 materie oggi esclusiva dello Stato o concorrenti
Stato – Regioni potranno essere scelte, come un menu à la carte, da
ogni Regione, per ottenerne l’esclusiva potestà legislativa e amministrativa.
Materie che comprendono le norme generali sull’istruzione, il paesaggio, il
patrimonio storico e artistico della Nazione, l’ambiente, la biodiver-
sità, ma anche la sanità, le autostrade, i porti e gli aeroporti, la pro-
tezione civile, la produzione e distribuzione dell’energia e molte altre.
Si trasferiscono così poteri senza responsabilità, impedendo di disporre di
quell’angolo visuale nazionale e sovranazionale che oggi è indispensabile per
affrontare la complessità. Saremo un Paese Arlecchino ripiegato su se
stesso, incapace di guardare al futuro, che conterà sempre meno
nella Unione Europea.
Ma l’autonomia differenziata riguarda anche i diritti dei cittadini,
delle persone: non è solo la secessione dei ricchi, come ha scritto Gianfranco
Viesti, ma anche una guerra tra poveri, che emargina il Mezzogiorno
e le aree interne del Centro e del Nord.
Un Disegno di legge che esclude il Parlamento dalla maggior parte
dei passaggi decisionali, che riguarderanno solo il Governo e le sin-
gole Regioni. E si aggiunge ora l’ultimo sfregio, ancora prima dell’arrivo in
Aula, della decisione del Presidente della Commissione Affari Costituzionali di
non proclamare l’esito di una votazione nella quale era stato approvato un
emendamento dell’opposizione sul primo articolo del DDL Calderoli, grazie
all’assenza di alcuni componenti della maggioranza. Il rinvio a una nuova
seduta per un voto con numeri più favorevoli è un fatto di una gra-
vità inaudita e un vulnus per la democrazia, in quanto si introduce un prece-
dente i cui usi futuri non possono essere assolutamente prevedibili.
Chiediamo alle Deputate e ai Deputati della Repubblica di assu-
mere la responsabilità delle proprie funzioni e di difendere le con-
quiste democratiche incarnate dalla nostra Costituzione, l’unità
della Repubblica nata dal Risorgimento e dalla Resistenza e l’uguaglianza
dei diritti, anche se il percorso verso i traguardi indicati dalle nostre Madri e
Padri costituenti è ancora lungo.
Un percorso che ora potrebbe interrompersi irreversibilmente.
Fermiamoci finché siamo in tempo.
Se questo non dovesse sciaguratamente accadere, la nostra battaglia conti-
nuerà, con ogni strumento messo a disposizione dalla democrazia.
26 aprile 2024
Vittorio Alvino, Presidente fondazione Openpolis
Federico Anghelè, Direttore The Good Lobby Italia
ARCI nazionale
Piero Bevilacqua, storico
Ella Baffoni, giornalista
Fabrizio Barca, statistico ed economista, cocoordinatore del Forum Disugua-
glianze e Diversità
Mauro Belcastro valdese, storico del cristianesimo Università di Torino
Gaetano Benedetto, Presidente Centro Studi WWF
Paolo Berdini, urbanista
Anna Maria Bianchi, Presidente Associazione Carteinregola
Alessandro Bianchi, Professore Unithelma La Sapienza, ex ministro dei tra-
sporti
Marina Boscaino, portavoce nazionale Comitati per il ritiro di ogni autonomia
differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti
Raffaele Brancati, economista
Mario Calabrese, professore ingegneria Univ. Federico II Napoli
Carlo Cellamare, Prof. di Urbanistica Università di Roma La Sapienza
Danilo Chirico, Presidente Associazione Dasud
Coordinamento per la democrazia costituzionale
Alessandro Coppola, Docente di pianificazione e politiche urbane, Politecnico
di Milano
Francesco Saverio Coppola, Presidente AIM (Alleanza Istituti di ricerca e pro-
mozione sociale e culturale)
Maura Cossutta Casa Internazionale delle donne Roma
Rubens Curia, portavoce regionale della Calabria della “Comunità Compe-
tente”
Maurizio De Giovanni, scrittore
Vezio De Lucia, urbanista
Roberto De Marco, geologo, già direttore del Servizio sismico nazionale
Giuseppe De Marzo, Resp. naz. politiche sociali Libera contro le mafie –
Coord. Naz. Rete dei numeri pari
Giovanna De Minico
Stefano Deliperi, Presidente Gruppo di Intervento Giuridico
Graziella Di Mambro, Articolo 21
Marco Esposito, giornalista
Gino Famiglietti
Gianluca Felicetti, Presidente LAV
Maurizio Fiasco, sociologo
Segreteria Nazionale FLC CGIL
Pino Galeota, Presidente CILD Centro di Iniziativa per la Legalità Democra-
tica
Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21
Maria Pia Guermandi, coordinatrice Emergenza Cultura
Paolo Guerrieri, economista, Edoardo Zanchini, ambientalista, Massimo Pa-
radisi
Maria Ioannilli, già Prof. aggr. Tecnica urbanistica Università di Roma Tor
Vergata
Barbara La Porta, Articolo 21
Franco La Torre
Alberto Lucarelli, costituzionalista
Paolo Maddalena, giurista, già giudice costituzionale
Claudio Marincola, giornalista
Elisa Marincola di San Floro, Portavoce nazionale Articolo 21
Fabiana Martini, Articolo 21
Marina Montacutelli, CNR
Tomaso Montanari Storico dell’Arte, Rettore dell’Università per stranieri di
Siena
Emanuele Montini, Prof. Diritto dell’Ambiente Link Campus University
Rossella Muroni, Presidente nazionale dell’associazione Nuove Ri-Genera-
zioni
Antonella Napoli, giornalista, scrittrice, articolo 21,direttrice focus on Africa.
Rosanna Oliva De Conciliis, Aspettare stanca
Francesco Pallante, Professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Univer-
sità di Torino
Massimo Paradiso, Professore di Economia politica – Università di Bari
Renato Parascandolo, Articolo 21
Pancho Pardi, Professore, già senatore nella XVI Legislatura
Nico Piro, giornalista e scrittore
Barbara Pizzo, Prof. del Dip. di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura –
Università di Roma La Sapienza
Emilio Ricci, Vicepresidente nazionale ANPI
Antonio Russo, Vicepresidente nazionale ACLI
Franco Russo, Osservatorio Unione Europea
Isaia Sales, docente di Storia delle mafie all’Università Suor Orsola Benincasa
di Napoli
Giuseppe Salmè, già presidente di sezione della Corte di cassazione
Enzo Scandurra, urbanista e scrittore
Barbara Scaramucci, giornalista
Giovanni Sgambati, segretario regionale UIL Campania
Pietro Spirito, Professore di Management delle infrastrutture Universitas
Mercatorum Roma
Giancarlo Storto, urbanista
Riccardo Troisi, Ricercatore ed attivista, fondatore e redattore del quotidiano
comune-info.
Edoardo Turi medico, Direttore di Distretto ASL – Medicina democratica
Alessandra Valentinelli, storica
Luigi Vicinanza, giornalista
Gianfranco Viesti, Professore Ordinario di Economia Applicata dell’Università
Aldo Moro di Bari
Massimo Villone, Professore emerito di diritto costituzionale all’Università
Federico II di Napoli, presidente del Coordinamento per la democrazia costi-
tuzionale ed ex parlamentare
Vincenzo Vita, giornalista già sottosegretario al Ministero delle Comunica-
zioni
Mariella Volpe, economista, Forum Disuguaglianze Diversità
Edoardo Zanchini, ambientalista
Alberto Zazzaro, economista
Stefano Zuppello, Presidente VAS Verdi Ambiente Società
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