A.P.

Con la proclamazione di Alessandra Todde si è chiusa la prima fase della battaglia; ma la guerra continua più difficile che mai. Ci lasciamo alle spalle una campagna elettorale complessa. Si trattava di battere Truzzu e la destra, ma l’avversario più subdolo era Renato Soru, che spaccava lo schieramento alternativo alla destra. Mister Tiscali era così l’arma, l’alleato più potente di Truzzu. Un voto a Soru era un voto a Truzzu. E questo hanno ben compreso i democratici che hanno duramente sanzionato Soru. Del resto, la pattuglia di suoi sostenitori vive in un mondo di fantasia, pensa ad un inesistente personaggio alternativo che in realtà ha sempre pensato solo a se stesso. Soru ha vinto solo nel 2004, quando nessuno lo conosceva. Poi fu un disastro. Ha perso nel 2009 contro il modesto Cappellacci, ha disperso i voti delle europee, disertando il parlamento, ha fatto il segretario regionale del PD alleandosi coi più discussi dirigenti nazionali dem. Ha preso l’Unità che è fallita. Poi è entrato a gamba tesa nelle elezioni regionali per far vincere la destra. Voleva punire, chissà perche’?, la Todde, ma è stato punito duramente, cacciato a son’e corru. Definitivamente. Per sempre. Finalmente!

Ora inizia una nuova fase, complessa e difficile quanto e più della prima. Ĺa presidente deve formare la giunta e indicare il programma. Come inizia? Non so. Per ora dai giornali emergono le vecchie logiche spartorie. Ma forse son solo impressioni. Forse sono i giornalisti a seguire vecchi canoni. Alessandra conferma la sua linea, competenza e onestà innanzituttto. Certo, non si può prescindere dai rapporti di forza, dal voto degli elettori. Occorre però tener conto che in ogni tendenza ci sono persone competenti, slegate dai ben noti capibastone. Fatto fuori Soru dagli elettori, la Toddie deve mandare a casa gli altri. In fondo, se il centrosinistra ha vinto, lo deve a tutti, ma sopratutto a lei. La sua figura è stata trascinante. E’ legittimata, dunque, ad avere un surplus di potere nelle dicisioni. Tenga conto di tutto, ma scelga lei.