A.P.
(il mondo dei sogni)
Seguo con interesse le argomentazioni dei soriani. Bisogna sempre conoscere il pensiero diverso dal tuo. Tanto più se questo è espresso da Paolo Manichedda, col quale, specie nella battaglia contro la legge statutaria, abbiamo mostrato la propensione di mister Tiscali a comandare più che a governare, contribuendo alla sua caduta. Ora delle riflessioni di allora Paolo pare non ricordar nulla. Tabula rasa. Ma, a parte questo fenomeno curioso, ciò che più colpisce in questa posizione è un irrealismo spinto fino alla fideistica attesa di un prodigio. Un bianco cavallo alato che raggiunge la cima della montagna contro tutto e tutti. Certo in politica i miracoli talora avvengono. Ma nella matematica no. Se due schieramenti si equivalgono e uno dei due si spacca, poche chiacchiere, quello che si divide perde. Non c’è scampo! Ed allora è inutile commissionare sondaggi o richiam⁹are comizi di mister Tiscali al sole, all’aria aperta e magari vicino a un lago, tutto bello, ma si dimentica la ferrea legge della matematica. Si lascia il reale per volare nel mondo della fantasia, del sogno, del desideri dove compaiono i candidati alati. E si dimentica la triste esperienza della presidenza Soru, fatta di colpi di testa e di comportamenti autocratici, del tutto estranei alla cultura democratica della Sardegna. Egli inoltre nell’isola ha avuto un ruolo preminente negli ultimi venti anni. Oltre che presidente della Regione, è stato segretario regionale del PD. Ci sarebbe da interrogarsi sulla sua azione. Lasciando perdere questa pur rilevante questione, si deve ammettere che in questa posizione un vero dirigente lavora ad unire, certo facendo valere il proprio pensiero, ma puntando a creare uno schieramento vincente. Dividere è l’ultimo dei pensieri di un vero leader.
Ora Soru non l’ha fatto, ha agito in senso esattamente opposto e contrario. Ce l’ha coi 5 Stelle e con la Todde (una donna presidente, giammai!). Una candidatura, la sua, che regala la vittoria a Truzzu. Meglio lui della Todde, meglio la destra, ma coi pentastellati mai. Una candidatura per dispetto in luogo di una unità certo complessa, ma necessaria. Ora Soru può dire ciò che vuole in riva ai laghi o davanti ai nuraghi. Il risveglio sarà amaro per noi tutti, per tutti i sardi del cambiamento. Per dispetto non si vince, si perde.
4 commenti
1 Aladin
5 Febbraio 2024 - 02:02
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=151573
2 Aladin Franco Meloni
5 Febbraio 2024 - 02:21
Su aladinpensiero https://www.aladinpensiero.it/?p=151573
3 Aladin Franco Meloni
5 Febbraio 2024 - 02:45
Tutto potrà accadere, d’accordo. Oltre e in aggiunta ai sondaggi scientificamente sostenibili, che anch’essi a volte sbagliano, ci sono le previsioni di persone autorevoli, più che altro sostenute da esperienza e studi. A volte queste previsioni superano al volo la triste realtà della matematica e ci consegnano altri risultati. Può essere. Ma Andrea, lasciami dire una cosa cattiva, senza fare nomi se non uno, quello di Paolo Maninchedda, che tu hai fatto: diverse persone che fanno adesso previsioni rosee per Soru, mi risulta che in fatto di previsioni elettorali non ne abbiano mai, o almeno di recente, azzeccata una. Vabbè ora è diverso, la storia di fallimenti non è detto che, seppure mutatis mutandis, si ripeta… Io, invece, credo di sì
4 Annamaria
5 Febbraio 2024 - 08:55
Chi è l’autore dell’articolo? Grazie
Risposta: A.P. è Andrea Pubusa
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