Mister Tiscali può vincere per dispetto? Ce la farà ad essere eletto?

1 Febbraio 2024
7 Commenti


A.P.

Confesso sono frastornato e non capisco granche’ di quanto sta accadendo in Sardegna  nel fronte antidestra. Un tempo era più semplice: esisteva sinistra, centro con la Dc e satelliti vari, e la destra. Oggi esistono decine di sigle, ognuno si fa un minuscolo partito con pochi amici e partecipa alle elezioni. Poco importa che nessuno sappia cosa propone, l’unico elemento evidente è che mira al seggio, spesso con un volo di pura fantasia.

C’è anche chi si presenta per pura vendetta o per dispetto. Soru, ad esempio, oltre che pessimo presidente, come ha sancito il voto popolare del 2009, è stato anche segretario regionale del PD, e, dunque, nel bene e nel male ne ha determinato l’attuale infelice  situazione. Una persona normale nella sua posizione avrebbe dovuto concorrere ad una ripresa del PD  e dello schieramento antidestra. Invece che fa? Spacca, come ha sempre fatto, dato il suo spirito divisivo. Ma fin qui nulla di nuovo, dove è passato ha lasciato sempre macerie. Ciò che è più grave è che ora dà la vittoria a tavolino allo schieramento che dovrebbe combattere. Ma per lui chi è l’avversario Truzzu o la Todde?

E le implicaziomi nazionali? Una sconfitta della destra in Sardegna dimostrerebbe che essa è battibile e determinerebbe una inversione di tendenza nel paese rispetto alla deriva attuale. E solo iddio sa quanto ce n’è bisogno! Ma a Soru questo non interessa.

E che coalizione è quella di Soru? Imbarca schegge del confuso indipendentismo, Rifondazione e poi anche Calenda, con Binetti e Rosato, renziani pentiti. L’armata Brancaleone era meglio. Quale è la linea? Filo indipendentista, filo comunista o centrista? Che ci sta a fare Rifondazione con la Binetti? E Liberu con Rosato? Per quanto ci si possa sforzare è difficile capire. C’è solo una spiegazione: quella di Soru è una lista fatta per dispetto. Ognuno avrà i suoi motivi. Ma si vince per vendetta? Rimane solo un quesito. Ce la farà Soru ad essere eletto in Consiglio regionale?

7 commenti

  • 1 Aladin
    1 Febbraio 2024 - 04:27

    Anche su aladinpensiero online http://www.aladinpensiero.it/?p=151416

  • 2 Aladin Franco Meloni
    1 Febbraio 2024 - 08:32

    La mia valutazione sulla base della lettura dei dati delle precedenti consultazioni era (ed è) che inesorabilmente lo scontro decisivo coinvolge esclusivamente le grandi coalizioni di centro sinistra, con Alessandra Todde e di centro destra, con Paolo Truzzu. La coalizione capeggiata da Renato Soru comunque vada guadagnerà il terzo posto: un pugno di mosche, che a prescindere dai numeri, non potrà consentire l’elezione di Soru. E’ il prodotto della pessima legge elettorale, lo sappiamo.
    A questo punto l’obbiettivo di Soru va dal “cerchiamo almeno di non fare una figura di merda” a “cerchiamo di rastrellare più voti possibile” per fare entrare il Consiglio una pattuglia di cinque/sei consiglieri. E chi s’e’ visto s’e’ visto.
    Che fare allora? “La coalizione più contigua e’ quella del centro sinistra: cerchiamo i voti li”
    E come fare? Strappiamoli alla Todde, in tutti i modi possibili. Ecco allora il quotidiano tiro al bersaglio. Indaghiamo, qualche peccato lo scopriremo. Roba seria, tipo evasione fiscale, compravendite sospette, etc. Difficile. Ma, perché no, anche denunciare il fatto che da piccola Alessandra ha sicuramente sputato in chiesa. E ora come lo spiegherà al mondo cattolico che la sostiene?
    A parte le amenità, trovo che il comportamento di Soru sia vergognoso e, in ogni caso privo di utilità, per lui.
    Comunque più che avvantaggiarlo il suo comportamento costituisce un danno reale o almeno potenziale per Alessandra Todde. A mio parere non bisogna perdere tempo a inseguire Soru, se non liquidarlo con poche battute. Fatti salvi gli aspetti di tutela personale in via giudiziaria. Soprattutto che Soru venga messo da parte rispetto allo scontro decisivo Todde-Truzzu.
    Truzzu, si è visto, e’ una muzziga surda. La sua campagna elettorale sarà molto improntata al silenzio. La sua “cifra” è la mediocrità. E con questa sua “s-qualità” cerca di catturare consensi. Da questa lettura emerge che l’astensionismo danneggerà maggiormente il centro sinistra.
    Il popolo sardo le berrà tutte? Siamo così maligoncius?

  • 3 aldo lobina
    1 Febbraio 2024 - 20:38

    Il riferimento alle precedenti consultazioni (quali?) è fuori luogo. Se si considerano le passate elezioni regionali Il contesto è cambiato. Sono diversi i candidati presidente e pure le alleanze nelle coalizioni non sono le stesse. Todde, è inutile non ammetterlo, è una candidata debole. Il PD è in affanno, senza più una vera e propria classe dirigente. A dispetto del nuovo corso nazionale, radical chic, qui in Sardegna quel partito è privo di qualunque connotato e si ripresenta agli elettori senza alcuna capacità di rinnovamento, costretto a fare ricorso - come accade nel mio comune - a consunte ormai autoreferenziali portatrici di voti, senza più squadra. E Sinnai non è un caso isolato. Se la cifra di Truzzu è la mediocrità, quella del PD 5Stelle è l’insufficienza. C’è allora un solo modo per non cadere dalla padella nella brace e l’astensione non è consigliabile.Quanto alle sue previsioni farebbe bene a lasciar perdere. Mancano pochi giorni, attendiamo fiduciosi. Seus mali acconcius ma non fino al punto di continuare a credere che conviene votare come farà Franco Meloni.

  • 4 Aladin Franco Meloni
    2 Febbraio 2024 - 16:29

    I partiti, anche quando malandati, per le elezioni esprimono tutte le loro potenzialità di macchine da guerra ad hoc. Catturano voti attraverso il coinvolgimento degli innumerevoli candidati, l’un contro l’altro armati. Questo vale per tutti e soprattutto per il Pd. A meno che dentro lo stesso partito vi sia tra i gruppi di potere uno o più che organizzano raccolta di voti per candidati avversari. Possibile ma non ne sono a conoscenza. Se tutto funziona nella “normalità “ non c’è scampo vincono i partiti. E nel nostro caso i partiti sono, come sempre, dentro le due grosse coalizioni. Certo, può succedere di tutto, ma il famoso outsider che sbaraglia tutti non nasce in poco tempo e comunque ha bisogno di sostegni forti. Mi sovviene Sharon in Israele, che vinse le elezioni con un partito personale, peraltro appoggiato da Simon Perez. C’è qualche esempio italiano? Forse De Luca in Campania. E la grande presenza alle manifestazioni elettorali? Significa qualcosa, ma non rappresenta la generalità dell’elettorato e non segnala successi impossibili. Paolo Maninchedda, Mauro Pili, Andrea Murgia, raccoglievano successi strepitosi di presenze alle loro manifestazioni. Che non si tradussero in voti nell’urna. Come CoStat li pregammo accoratamente di mettersi insieme per strappare qualche consigliere. Sappiamo come finì la storia: andarono a schiantarsi. Soru? Non è Sharon e neppure De Luca e neppure Michela Murgia. Chi lo ama lo segua. Rispetto alla mia impostazione politica basata sulla partecipazione dei cittadini m, che abborre gli uomini (o le donne) salvatori della patria, sta agli antipodi. Preferisco la faticosa costruzione di una democrazia partecipata, con tutti i suoi casini, da qualsiasi opzione tecnocratica. Così penso e nell’occasione sono convinto che Alessandra Todde rappresenti il nuovo, la prospettiva giusta. Vada come vada, l’avremo felice e operosa leader di governo (come credo) o di opposizione nei prossimi 5 anni.

  • 5 Michele Podda
    2 Febbraio 2024 - 17:48

    Cumente abiat nau, cuddu? “Tirem innanz!”, e nois amus a facher gaitotu, ACHIMUS SU ‘E ACHER !

  • 6 aldo lobina
    3 Febbraio 2024 - 10:28

    Lo sapeva anche Parmenide, che l’aveva intuito, e poi Aristotele che aveva chiarito che non si possono predicare cose diverse dello stesso soggetto nello stesso tempo. Quei raffronti tra Soru e gli altri non hanno senso: potremmo anche raffrontare Sharon Stone con Sharon De Luca a Soru,(faccia lei) e la cosa sarebbe altrettanto insensata per il principio di non contraddizione.
    Il magistero della “storia” qualche cosa insegna, ma invocarlo per fare quadrare i propri desideri è una forzatura. Il principio di non contraddizione è logica pura, non affonda le sue radici nelle vicende recenti ricordate, che si applicano a momenti diversi in realtà diverse e soprattutto a persone diverse.Lo stesso Renato Soru di oggi non è quello di prima. Al momento con la sua Coalizione Sarda è portatore di contenuti politici chiari e rappresenta l’unica novità rappresenta l’unica novità apprezzabile in campo per la guida della Regione.

  • 7 Aladin Franco Meloni
    3 Febbraio 2024 - 19:37

    Supponente più che spiritoso. I fatti storici vengono spesso utilizzati per leggere quelli attuali, mutatis mutandis. Gianfranco Sabattini al riguardo spesso citava le teorie di Tucidide. Il fallimento di Michela Murgia nelle consultazioni elettorali del 2014 pesa come un macigno sulla nuova avventura di Renato Soru. E’ stata una vicenda che a me fornisce elementi per dire che la partita si gioca anche in questa circostanza tra le due grandi coalizioni di cs e cd e che la coalizione di Soru sarà ininfluente. Scopriremo chi avrà avuto ragione solo il 26 febbraio. Per l’oggi ognuno cercherà di operare perché i propri auspici si traducano in fatti conseguenti. Per quanto mi riguarda sostengo senza riserva alcuna la coalizione di centro sinistra con Alessandra Todde candidata presidente. Saludos.

    Candidati. Voti %
    Francesco
    Pigliaru
    Presidente
    313 513
    42,4
    ———-
    Ugo
    Cappellacci

    292 040
    39,57
    —————-
    Michela
    Murgia
    76 155
    10,32
    —————
    Mauro Pili
    42858

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