A.P.
C’è un popolo più disastrato del nostro, quello sardo, intendo? Una nazione mancata o fallita per Lussu perche’ sempre sotto comando altrui. Soffoca con mano propria la rivolta antifeudale di Giommaria e, quando riemerge un secolo dopo col combattentismo sardista e il movimento socialista, lo fa per breve tempo dopo la Liberazione per rinabissarsi nello spazio di qualche decennio. Forse nulla rappresenta meglio questa deriva storica di Solinas e del suo Psd’az e dei suoi alleati. Per essere riproposto alla presidenza necessita del sostegno della Lega come Truzzu dal FDI. Un dominio totale di forze esterne, senza alcuna volontà autonoma e libera, senza nessuna soggettività della comunità dei sardi. Una vergogna!
In questa situazione cosa fanno le forze che dovrebbero costruire l’alternariva? Si uniscono? No, quandomai! No, si dividono, il più classico dei harakiri, nel più perfetto stile delle comunità subalterne. E chi si atteggia a vindice della sardità ne è il principale artefice. Tira fuori la storia delle primarie perche’ è anti pentastellati, come lo fu Letta e abbiamo visto com’e andata a finire. Ora respinge gli inviti all’unità del c.d Campo Largo perche’ - dice, ringhioso - questo schieramento è di destra. Ma lui cosa ha fatto quando è stato segretario del PD? Quale battaglia ha lanciato? Ha chiamato, iscritti e non, alla mobilitazione? Se c’è questo sfascio lo dobbiamo al destino cinico e baro o lui c’entra qualcosa? Anni di letargo e risveglio imprevisto e improvviso, e non per unire come deve chi ha ricoperto i massimi ruoli nella regione. No, per dividere, per avvelenare i pozzi. Ci vorrà qualche generazione per ricomporre i cocci. La Sardegna è di nuovo sott’acqua. Poveri noi! Povero popolo sardo.
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