Regionali: Demos a fianco della Todde

8 Gennaio 2024
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Mario Arca a domanda risponde

Demos è una delle forze protagoniste della battaglia elettorale al fianco della Todde. Chiediamo a Mario Arca, reponsabile regionale, protagomista della mobilitazione contro l’autonomia differenziata, di parlarci di questo soggetto politico.

D. Mario, com’è nata Demos?
R.
Abbiamo fondato Democrazia Solidale nel 2018, arrivando da percorsi diversi ma convergenti: l’impegno sociale, il cattolicesimo democratico, la sinistra, il civismo, accomunati da una visione progressista e solidale della società.9 

D. Che radicamento avete?
R.
Oggi, Demos è presente in molti consigli comunali in alcuni consigli regionali, nel Parlamento italiano con Paolo Ciani (Deputato Segretario nazionale del Partito) e nel Parlamento Europeo con Pietro Bartolo (collegio Sardegna Sicilia) e Beatrice Covassi (collegio centrale).

D. E in Sardegna?
R. In Sardegna operiamo dai primi mesi del 2019, per contribuire alla rinascita del centro sinistra sardo e di una politica etica e impegnata prima di tutti per gli Ultimi. In questi anni abbiamo sviluppato numerose iniziative pubbliche politiche, culturale, sociali e partecipato a tante competizioni elettorali, arrivando ad essere presenti in diversi comuni con una rappresentanza prevalentemente femminile.

D. Ci soni tanti fin troppi partiti. Cosa distingue Demos dagli altri?
R.
Demos non è un nuovo Partito, uno dei tanti, ma un “Partito Nuovo”, nel modo di fare politica del dialogo e non dello scontro, nell’organizzazione aperta e inclusiva, nell’impegno fondato su solide basi etiche, finalizzato alla cura della società di oggi, frammentata, conflittuale e individualista e per ricostruire una comunità sarda dove il Noi viene prima dell’Io, aperta, plurale e inclusiva.

D. Insomma, volete occupare spazi che altri hanno abbandonato..
R. Sì siamo il Partito delle cause che gli altri danno per perse: le periferie umane, sociali, territoriali/urbane, la povertà in tutte le sue forme, gli esclusi: migranti, anziani, disabili, disoccupati, giovani e donne.

D. Siete anche impegnati nel campo ambientalista e della pace …
R. Lo Sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e l’ecologia integrale delle Encicliche Laudato Sì e Fratelli Tutti sono il faro della nostra azione politica, per affermare i diritti sociali, la cura delle persone e dell’ambiente, la difesa della pace e per lottare contro povertà, discriminazione, cambiamento climatico, per il lavoro dignitoso, la giustizia sociale ed economica.

D. Ma quale è il vostro riferimento generale, il vostro orizzonte ideale?
R. Non siamo un partito cattolico ma laico che trova ispirazione nel moderno pensiero cattolico, nei grandi valori sociali del cristianesimo e nel pensiero politico di uguaglianza e giustizia sociale.
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D. Siete anche legati alla migliore tradizione democratica del Paese…
R. Abbiamo nel nostro cuore i Costituenti italiani, il sacrificio della Resistenza, i padri dell’Autonomia Sarda” e grandi persone del passato: Antonio Gramsci, Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Madre Teresa di Calcutta, Simon Weil, Gandhi, Nelson Mandela, Martin Luther King…

D. Poi siete impegnati nella battaglia antifascista…
R. Beh, sì, siamo antifascisti e contrastiamo con tutti i mezzi democratici le manifestazioni moderne di questa nefasta ideologia, così come siamo contro tutte le forme di totalitarismo, autocrazia, populismo e nazionalismo a prescindere dalla maschera ideologica che indossano.

D. Come vi collocate nel panorama nazionale ed europero?
R. Siamo nel centro sinistra italiano ed europeo, anzi, nella sinistra italiana e europea, perché il centro è solo il luogo (statico) dell’opportunismo e delle non scelte. Noi abbiamo deciso da quale parte andare, non dove stare perché la Società deve essere “in cammino” verso un futuro di giustizia sociale, tutela dell’ambiente, inclusione e condivisione. Un futuro dove l’economia sia al servizio della società, non il contrario.

D. Del resto, nella grave situazione che viviamo, non si può stare a guardare…
R. Proprio no! Stare fermi, al centro di un mondo che cambia significa scegliere il passato, rinnegando la realtà, le grandi transizioni in atto, il cambiamento climatico, le guerre, la violenza e la sofferenza della maggior parte della società; poveri, anziani, disabili, migranti e rifugiati.

D. Insomma siete per l’impegno politico.
R. Senza riserve, lo intendiamo come un dovere rifuggendo la tentazione di vedere la politica come luogo di affermazione carrieristica o, ancor peggio, di possibilità di conquista di status sociale ed economico.

D. Dimmi più specificamente della vostra mission in Sardegna.
R. Siamo convintamente “autonomisti” e contribuiamo alla massima realizzazione dell’autodeterminazione sarda entro i limiti della Costituzione italiana e dell’Unione Europea. Siamo quindi Italiani e sardi e, fedeli alla nostra Costituzione, difendiamo l’unità della nostra Patria: l’Italia

D. Fin dall’inizio siete convintamente nel centrosinistra e con la Todde…
R. Sì, senza tentennamenti. Aderiamo alla Coalizione Democratica, Progressista, Solidale e Autonomista, condividendo convintamente la sua Base Programmatica e la scelta di candidare alla Presidenza Alessandra Todde, perché la Sardegna deve rinascere e intraprendere la difficile strada del futuro, delle grandi sfide tecnologiche e sociali. E ciò sarà possibile solo grazie ad una rinata cultura del bene comune e ad una declinazione dell’essere sardi e Sardegna che consegni alla storia i retaggi culturali e sociali del pessimismo e dell’isolamento.

D. Puoi essere più specifico?
R. Sulla nostra isola pesano grandi e gravi problemi strutturali, che ipotecano il nostro futuro e siamo convinti che non esistano soluzioni facili e di breve periodo. Per guadagnare il futuro serve però una classe dirigente rinnovata, capace di sacrifici e di generosità gratuita, impegnato ad amministrare e governare con lungimiranza e libera dall’ansia del consenso. Ma soprattutto una classe dirigente che prepari il terreno per le nuove generazioni. Perché la Sardegna non è nostra, l’abbiamo in prestito da loro.

D. Quindi sperate in una buona affermazione alle prossime eleioni regionali…
R. Abbiamo la presunzione di pensare che il prossimo Consiglio regionale della Sardegna sarà migliore se Demos sarà rappresentata.

D. Come vi presentate? Si è parlato, ad esempio, di una lista formata da diverse associaziono, un coordinamento…
R. E’ una ipotesi che non è andata avanti. Sul piano elettorale Demos si presenterà alle prossime regionali con una propria lista, aperta alle candidature indipendenti, se compatibili sul piano politico e sostenuta esternamente e concretamente dalle associazioni Sardegna 2050 e Insieme. Il nostro obiettivo è quello di dare voce a chi, fino ad oggi, non si è sentito pienamente rappresentato dalla politica.

D. Mi pare che abbiate lavorato a fondo in vista di questa scadenza.
R. Certo, non arriviamo alle elezioni impreparati, negli ultimi anni abbiamo lavorato assiduamente, in modo diffuso e inclusivo e, nei primi mesi del 2023 abbiamo varato il nostro contributo politico e programmatico a cui abbiamo dato il nome di Quaderno per la Sardegna 2050, per rendere la nostra terra Solidale e Accogliente, Vivibile e Sostenibile, Colta e Consapevole, Sana e Longeva, Prospera e Moderna, Democratica-Partecipata-Autonomista.

D. Vista la vostra ispirazione morale, chiedete specificamente qualcosa ai vostri candidati?
R. Certamente! Chi tra noi avrà l’onore e l’onere di rappresentarci dovrà sottoscrivere un impegno all’agire secondo etica, trasparenza e condividendo preventivamente ogni atto con i costituenti la Lista, finanziare e sostenere iniziative politiche territoriali di ascolto e formazione così da riavvicinare gli eletti agli elettori.

D. E agli elettori sardi cosa chiedete?
R. Semplice, chiediamo alle donne e agli uomini che condividono questa visione di impegnarsi con noi, di aiutarci a contribuire alla rinascita della Sardegna, partendo dalle prossime elezioni regionali. Troverete in noi una comunità politica accogliente, seria, impegnata che vi farà sentire a casa, nella vostra casa politica.

D. Mario, buona fortuna!
R. Grazie!

 

 

 

 

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