G8: non più gli integralismi dell’era Bush, ma risultati insufficienti

9 Luglio 2009
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Red

Certo con Obama sono finiti i proclami integralisti e guerrafondai dell’era Bush. E’ finita l’era dll’unilateralismo. Si punta più su soluzioni miti e sul dialogo. Un grande passo avanti. Ma i risultati sono insufficienti a far fronte ai gravi problemi dell’umanità. Lo ha riconosciuto lo stesso Presidente USA, dicendo che si tratta dei primi passi, ma critiche severe sono venute anche dal Segretario generale dell’ONU. Giocano in tutto questo i xontrapposti interessi dei diversi Paesi, di quelli già sviluppati e dei colossi emergenti (Cina, India, Brasile ecc.). C’è poi la tragedia del grande continente africano. Tutto questo mette in luce la inadeguatezza del G8 e di questi summit e la necessità di individuare sedi più adeguate per discutere e sopratutto per governare i processi planetari.
Non c’è da indulgere a facili ottimismi, anche se, a pensare agli anni terribili che ci lasciamo alle spalle, le speranze, quantomeno in soluzioni più meditate e multilaterali, non sembrano campate in aria. Ciò di cui si sente il bisogno forte è un movimento mondiale di pressione e di lotta, che stimoli e indichi soluzioni, oltre ad una sinistra combattiva, che ormai è scomparsa nei luoghi in cui è nata e si è sviluppata, l’Europa; e, pur essendo cresciuta altrove (sopratutto in America Latina), stenta ad acquisire una dimensione internazionale, necessaria per far fronte ai problemi globali (come già aveva detto, a metà ‘800, il buon Marx, che non a caso, per contrastare la globalizzazione capitalista, lavorò indefessamente a organizzare l’Internazionale dei Lavoratori).
Ecco ora la sintesi sui risultati del summit

Il G8, con i paesi del G5 (Cina, India, Messico, Sud Africa, Brasile) più l’Egitto, si impegnano insieme ai leader dei paesi Mef - Australia, Corea del Sud e Indonesia - ad una conclusione dei negoziati Doha entro il 2010. E’ quanto previsto dalla dichiarazione appena approvata. “Relativamente presto”, ha spiegato Brown, si incontreranno i ministri del Commercio dei Paesi dell’Organizzazione per il commercio mondiale (Wto), anche se “non è ancora stata fissata una data”. Il premier britannico ha anche reso noto di aver parlato con il direttore generale della Wto, Pascal Lamy, che ha espresso “ottimismo” sul raggiungimento di “progressi entro i prossimi mesi”. Brown ha aggiunto che il vertice è stata la “prima occasione per discutere con la nuova amministrazione americana” dopo l’insediamento di Barack Obama, che aveva preannunciato la sua intenzione di riflettere sullo scoglio su cui si era arenato il negoziato, ovvero il contenzioso fra Stati Uniti e India sul “meccanismo di garanzie speciali”. “Ritengo che ora - ha concluso - potremo superare questa difficoltà”.

ACCORDO SUI CAMBIAMENTI DEL CLIMA, MA NON VINCOLA LA CINA - L’accordo raggiunto ieri dal G8 sui cambiamenti climatici non vincola la Cina, che ritiene fondamentale la necessità per i paesi sviluppati di prendere in considerazione “le diverse condizioni” dei paesi emergenti e in via di sviluppo. Lo ha detto il direttore del servizo stampa e informazione del ministero degli esteri cinese Ma Daoxu in un incontro con i giornalisti dopo la riunione di stamani del G8+G5 e Egitto all’Aquila. La Cina, ha spiegato la fonte, è attivamente impegnata ad affrontare il grave problema dei cambiamenti climatici nel rispetto del Protocollo di Kyoto e svolge un ruolo costruttivo per tradurre in pratica la roadmap di Bali. Ma, ha aggiunto, rimandando ad un recentissimo documento della Commissione governativa sullo sviluppo nazionale e riforme, la Cina “ha ancora una lunga via da percorrere sulla strada dell’industrializzazione, urbanizzazione e modernizzazione. La sua attuale forma di approvvigionamento energetico legato ad un mix di sorgenti dominato dal carbone non può cambiare in tempi rapidi, rendendo il compito di controllare e ridurre le emissioni di gas serra più duro e difficile”.

BOZZA MEF: CLIMA, ACCORDO SUL LIMITE DI DUE GRADI, RINVIO TARGET - I paesi del Mef (G8, G5, Egitto, Australia, Corea del sud e Indonesia) riconoscono “l’opinione scientifica secondo la quale l’incremento della temperatura media globale al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrebbe eccedere i due gradi Celsius”. E’ quanto si legge nella bozza delle conclusioni del Vertice Mef. I leader si impegnano a collaborare tra loro, “da adesso alla conferenza di Copenaghen, per identificare un obiettivo globale per una riduzione sostanziale delle emissioni entro il 2050″.
CRITICHE DEL SEGRETARIO GENERALE DELL’ONU
Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha detto a L’Aquila che i paesi del G8 hanno concordato traguardi insufficienti per combattere i mutamenti del clima. “I traguardi che hanno finora indicato sono insufficienti - ha detto il segretario generale dell’Onu - Il problema del clima é una responsabilita; imperativa e storica per il futuro dell’ umanità e del nostro pianeta”. I paesi del G8 hanno concordato di contenere a due gradi centigradi (rispetto all’era pre-industriale) il riscaldamento massimo del pianeta e di ridurre tra il 50 e l’80 per cento le emissioni di gas inquinanti entro il 2050.
CRITICHE ANCHE DA GREENPEACE
“Riferendosi a un generico accordo sul clima per contenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi senza un piano, investimenti e obiettivi - commenta da L’Aquila il direttore di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio - il G8 non aiuterà a uscire dal vicolo cieco nel quale sono arenati i negoziati sul clima delle Nazioni Unite”.
FIRST LADIES E LAST LADIES
Le First Ladies hanno visitato la zona colpita dal sisma, ma quanto a donne c’interessa di più la lotta delle Last Ladies abbruzzesi, di cui diciamo in altra nota.

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