Soru rappresenta il vecchio che non vuol morire, la Todde la possibilità di cambiamento

18 Dicembre 2023
4 Commenti


A.P.

(Basta guardarli in faccia per capire chi è meglio)

Un lettore mi dice che in questo blog si parla monotonamente di alleanze in opposizione alle destre e non dei contenuti programmatici. Ha ragione, è vero. Tuttavia, si può obiettare che ora ha poco senso parlare di progetti, se non c’é unità per vincere, per battere la destra. O si ha il governo oppure i progetti sono solo dei bei testi su cui fare battaglia politico-culturale, dibattiti, ma non si va oltre, non si realizza niente.
Certo, sui programmi bisognerà tornare durante la campagna elettorale, ma ora nel centrosinistra e a sinistra dovrebbero definirsi le alleanze. La situazione è grave, disperata. C’è un ampio fronte che odia visceralmente il M5S. È un sentire irrazìonale  non politico. L’idea di fondo è che i grillini hanno tolto molti voti al PD e alle altre forze circostanti. Ma, ragionevolmente, deve ammettersi che se il PD si è ridotto, la causa va ricercata nel PD stesso. Fin dalle bandiere e dai simboli ha abbandonato la funzione fondamentale e storica di difesa dei lavoratori e dei ceti popolari. Si è lasciato incantare dalle sirene del neoliberismo, ha ridotto i diritti del mondo del lavoro, ha lasciato libera la corsa alle diseguaglianze e alla crescita delle povertà, ha attaccato la Costituzione. Quindi, non si deve attribuire  la decrescita di PD  e dintorni ai pentastestellati, che anzi hanno introdotto una positiva provocazione a favore dei ceti più umili (RDC), contro la corruzione e il malaffare, per una difesa della Costituzione, attaccata proprio dal PD di Renzi.
Tornando a noi, la Todde è espressione di queste novità, è una persona seria e per bene, è una donna garbata, ha tutti i requisiti per essere una candidata di rinnovamento e un buon presidente. Ma allora perchè tutta la vecchia politica si scaglia contro di lei, anche in modo ringhioso e maleducato? Perché da Soru, a Zedda,
ora sorprendentemente anche Maninchedda, i protagonisti della vecchia politica vedono chìudersi la loro stagione. La vittoria della Todde avrebbe proprio questo significato: si volta pagina, si apre un capitolo nuovo della politica regionale.  Si mandano a casa quanti ci hanno condotto a questa situazione rovinosa. Ma è proprio quello che ci vuole in Sardegna. Soru, da questo punto di vista, rappresenta il vecchio che non vuol morire. E a costo di preservare il vecchio preferisce la vittoria della destra a quella della Todde. Ma non c’è da sorprendersi, Soru dovunque è passato ha sfasciato e lasciato macerie.

4 commenti

  • 1 Aladin
    18 Dicembre 2023 - 09:15

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=150381

  • 2 Andria
    18 Dicembre 2023 - 12:08

    Professore, affermare una cosa del genere, quando dietro al codazzo della Todde c’è tutto il “consigliarato” in cerca del terzo o del quarto mandato è francamente sconcertante.

  • 3 aldo lobina
    19 Dicembre 2023 - 09:59

    Professore, non ci siamo! Una curiosità: guardare in faccia i suoi studenti o le sue studentesse le bastava per giudicare se erano preparati in diritto amministrativo? Penso di no. Allora, per piacere, lasci quella sorta di “razzismo” strisciante, che attribuisce benevolenza politica a seconda della bellezza. Si ricordi che quella vera non è solo apparenza.
    Ammesso - e concesso - che il PD abbia dimostrato tutti quei difetti che ella ha così bene descritto le sembra che la candidatura di questa signora possa assolverlo e promuovere la sua classe dirigente, non rinnovata, a guidare la Sardegna per cinque anni? E i 5 Stelle stessi sarebbero esenti da critiche?
    Se dovessimo votare per un concorso di bellezza certo la signora risponderebbe a canoni riconosciuti universalmente: ha begli occhi, non è calva, ha un bel sorriso, è più giovane di Soru.
    E poi, a parte l’estetica, un conto è il voto di appartenenza, un conto quello di opinione. Il secondo lo riservi ad un serio discernimento nella libertà di ciascuno. I cattivi “ammaestramenti” premiano l’estetica piuttosto che l’etica, cioè i contenuti di una proposta che si mette in gioco per la sua forza e non per accordi romani tra partiti.

  • 4 Franco Meloni
    24 Dicembre 2023 - 00:22

    Alessandra Todde rappresenta un’opportunità di cambiamento, se saprà collegarsi ai movimenti della società civile laddove si producono idee, progetti, programmi. I partiti sono ormai sostanzialmente macchine elettorali e organizzazioni per la distribuzione e la gestione del potere, tuttavia sono allo stato indispensabili per la gestione democratica del Paese. Quanto più saranno in grado di collegarsi alle realtà della democrazia partecipata tanto più potranno rinnovarsi. In Alessandra Todde colgo questa possibilità, questa apertura. Non sicuramente in Soru, che rispetto per il suo talento, ma che mi risulti nella sua esperienza di politico e amministratore non ha dato buon esempio di capacità di coinvolgimento. L’uomo solo al comando non rientra nella mia concezione della politica. Se davvero Soru vuole dare un contributo, faccia il saggio al servizio del rinnovamento della politica, se ne è capace, senza pretesa di occupare posti di potere istituzionale. Io sostengo per quanto sono capace di fare Alessandra Todde, dando fiducia alla sua disponibilità, alla sua capacità di ascolto e di apertura alle realtà della democrazia di base che sono sicuro confermerà nella pratica, nella gestione della presidenza della nostra Regione. Saludos

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