Per Maninchedda Soru è cambiato e batterà la destra

15 Dicembre 2023
4 Commenti


 A.P. 

Seguendo quest’assurda fase  preparatoria della campagna elettorale sarda  non volevo credere ai miei occhi: sono rimasto meravigliato e scosso dai post di Paolo Maninchedda.  Si è reinamorato di Soru! Avevo con Paolo fatto una dura campagna contro la legge staturaria di Soru. Una legge che legittimava dei poteri del presidente contro il Consiglio regionale secondo una sua visione autocratica del potere, e anche dell’imprenditore, di cui legittimava il conflitto d’interessi. Poi mister Tiscali sbagliò sulla procedura. Ritenne il referendum sulla legge, dopo l’approvazione, come abrogativo e non come oppositivo, quale invece era. Promulgò testardamente quel testo, e la Corte costituzionale, investita della questione, buttò nella spazzatura quell’articolato neanche annullandolo, non c’era bisogno  perche’ non essendo un testo approvato (fu battuto al referendum), non era mai divenuto legge.
Con Maninchedda festeggiammo. L’opposizione a Soru prosegui per il suo atteggiamento contrastante con le regole di gestione corretta e democratica delle istituzioni. Il suo vizietto? Gli piaceva comandare.  Ad esempio, il suo rapporto con l’amministrazione era esasperatamente gerarchizzato. 
 Fuori dal tempo e dal buon senso. Nella vicenda Saatchi and Saatchi è vero che i giudici lo hanno assolto, ma una commissione d’inchiesta del Consiglio regionale ha stigmatizzato la sua condotta senz’appello. La responsabilità penale è una cosa, la correttezza istituzionale a amministrativa un’altra.
Noi non eravamo pregiudizialmente contro Soru. Anzi! All’inizio lo abbiamo sostenuto. Se avesse seguito i consigli di altri e nostri,  anziché affidarsi a yes man poco dignitosi, non avrebbe perso l’appoggio di larga parte dei sardi, che lo punirono  alle elezioni del 2009.
Ora Maninchedda dice  (udite! udite!) che Soru è cambiato. E’ mite, ascolta. Ma la sua autocandidatura è segno di ragionevolezza e mitezza? O è espressione di autoreferenzialità, di arroganza, di prepotenza? Dice che la scelta della Todde non è democratica. Pretende le primarie. Ma lo è, democratica, di più la sua autocandidatura rispetto ad una investi
tura avanzata da  molti altri? Comunque, lasciando da parte tante altre cose, il punto essenziale è che la candidatura di Soru assicura la vittoria alle destre. Si ripeterebbe  in Sardegna quanto avvenuto a livello nazionale con la Meloni, a cui Enrico Letta, rifiutando l’alleanza col M5S, ha regalato Palazzo Chigi.
Paolo fa ogni tanto cose bizzarre e autolesioniste, come quando fece la campagna elettorale regionale, chiedendo un clic per creare la nazione sarda! E lui sa quanto ci vuole, di lotte, maturazione culturale  e tanto altro per formare una nazione. Lussu, ad esempio, riteneva che quella sarda fosse una nazione mancata o fallita.  Naturalmente Maninchedda  con queste menate ha perso malamente le elezioni. Ora ripete l’assurdo. Si è reinvasato di Soru, ma questi sono affari suoi.  Quando  però ritiene che Soru vincerà, la questione interessa anche noi, perche’ la sconfitta è sicura. Possibile che Maninchedda non lo capisca? Boh!

4 commenti

  • 1 Aladin
    15 Dicembre 2023 - 01:51

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=150245

  • 2 Pigmalione
    15 Dicembre 2023 - 01:52

    I sondaggi dicono che l’unico a potere battere la destra è Soru, non le clientele che sostengono la Todde. Se poi la destra si dividerà, la vittoria è ancora più possibile.

  • 3 Francesco
    15 Dicembre 2023 - 12:41

    Praticamente su questo sito si pubblica ogni giorno il medesimo contenuto. Perchè non scendete nel merito dei temi proposti?

  • 4 Franco Meloni
    16 Dicembre 2023 - 11:19

    Il mio parere è che Soru si farà i suoi calcoli e pertanto presenterà una Lista, con dentro le diverse formazioni che lo appoggiano, anziché una coalizione. Per come stanno andando le cose, sarebbe il male minore. E’ molto probabile che tale Lista porti una piccola pattuglia in Consiglio, guidata da Soru. Certo la coalizione di centro sinistra ne risulterebbe danneggiata, ma la contesa tra cs e cd rimarrebbe aperta. Una cosa è certa: la destra/centro destra alla fine troverà la quadra, come sempre, con maggiori possibilità di vittoria. Come sempre la sinistra/centro sinistra si presenterà divisa.
    Per quanto mi riguarda: avanti con la coalizione di centro sinistra, Alessandra Todde for president!

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