A.P.
Non essendo potuto andare a sentire Graziano Milia di persona, ho visto la presentazione del suo movimento Rinascita Sardegna via web. Confesso di averci capito poco. Non è un nuovo partito (meno male!), non si presenta alle elezioni in concorrenza con Soru e Todde (meno male!), vuole solo dare un contributo di analisi e di proposta per rilanciare lo sviluppo deĺl’isola.
Fin qui, tutto bene. Ci mancava solo che Graziano creasse ulteriori divisioni e spaccature nell’area anti destra. E tuttavia anche non dir nulla su quanto sta sucedendo nello schieramento di centrosinistra sembra reticente. “Siamo uomini e donne liberi - dice Milia - ognuno di noi voterà come meglio crede!”. Bello e suggestivo il richiamo alla libertà, ma qui ed ora si tratta di dire come si può battere la destra e se favorisce questo risultato la divisione creata da Soru nel centrosinistra. Questa scelta non dà a Solinas o Truzzu la vittoria tavolino, certa, sicura, senza combattere? Si può anche sostenere il contrario, e cioè che la mossa di mister Tiscali è giustificata dalla condotta degli altri. Ma bisogna dirlo. Come si può pensare di star muti su questo punto nel mezzo di una scadenza così importante? Si decide a febbraio il destino ďella Sardegna per i prossimi cinque anni, fino al 2009. Non è uno scherzo. Basta dire che ci vuole una nuova elaborazione? Che occorre riformare lo Statuto e fare un testo unico sulle varie discipline regionali in materia urbanistica? Che bisogna che la Regione legiferi e programmi e la gestione va lasciata ai comuni? Che Rinascita si propone di dire cosa si deve fare? Sarà anche condivisibile, ma chi le fa queste cose e altre ancora se la destra vince? Certo è importante che Rinascita Sardegna elabori e lo faccia con grande apertura e partecipazione popolare. Ma sarà una riflessione lunga, e chissà come sarà il mondo fra un quinquennio. Non sarebbe meglio elaborare mentre la destra sta all’opposizione anziche’ al comando?
Non si sa neppure se Rinascita da operatore culturale si traformerà in soggetto politico (l’ennesimo!, speriamo di no). Insomma, ammetto d’essere un po’ a disagio in questo contesto in cui ognuno forma un partito o un movimento politico, preferirei sentire discorsi e comportamenti unitari. Se no, l’esito è scontato, governerà la destra, come è avvenuto a Roma, con buona pace delle analisi e delle ricette di chi dice che vuole un nuovo sviluppo.
1 commento
1 Aladin
9 Dicembre 2023 - 10:44
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=150117
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