Andrea Pubusa
Nella politica sarda c’è una devastante implosione. Anche a destra, ma questa non ci interessa. Voltiamoci dall’altra parte. Nel centrosinistra è in atto una scissione. Soru è uscito dal PD ed ha formato un nuovo schieramento che guiderà alle elezioni in concorrenza col c.d. campo largo, capeggiato da PD e M5S, con candidata alla presidenza Alessandra Todde. Il motivo della rottura? Soru, noto spirito democratico, lamenta la mancanza di primarie, Non gli basta il placet per la Todde di PD, 5Stelle e una decina di altre sigle. Gli sembra pìù democratica l’autocandidatura. Lo spirito e il volere dei sardi - pensa - è racchiuso in lui, che lo declina come verbo indiscutibile. Non gli basta la suonata che ha preso nel 2009, dopo una presidenza autoreferenziale, piena di colpi di testa compatibili solo con un sistema postdemocratico. Ora, irragionevolmemte, ci riprova. Ma perche’ chi non lo ha votato nel 2009 dovrebbe votarlo oggi? Perche’ con la sua triste faccia ringhiosa annuncia la “rivoluzione gentile”? Se è gentile come lui è stato, rispondendo all’invito al dialogo garbato e cortese della Todde, abbiamo belle speranze!
Al suo seguito ci sono i sedicenti Progressisti, cui dà fastidio che i 5 Stelle abbiano tolto loro la posizione di sinistra del PD. Una rendita. Pensano che possano rifare il giochino con Soru. Ma sono incerti. Il PD lasciava fare per interesse anche propio. Soru è imprevedibile, può scaricarli quando gli gira. Un bel rompicapo per Zedda & C. A loro interessa buscare il seggio. Nient’altro. Un errore di valutazione e di scelta può essere esiziale. Vita o morte. Son prudenti. Son con Soru, ma non rompono col centrosinistra. Aspettano fino all’ultimo per decidere su quale carro salire. Che dio gliela mandi buona. La loro sorte, benevola o cattiva che sia, non cambia nulla. Fatto sta che con questa autodevastazione la destra, benche’ impresentabile, vincerà come alle politiche scorse.
Compagni/e ed amici/e, e la sinistra? E’ implosa anch’essa. Avevano presentato un bel documento. Dunque avevano una buona base programmatica, ma poi si son divisi sulle solite cose. Manco a dirlo sul simbolo: falce martello e l’albero di Arborea o solo l’albero? Fatto sta che hanno rotto e son diventati muti. Voteranno chi centrosinistra, chi Soru, chi nessuno. Si sfalderanno anche loro ulteriormente. E dire che io riponevo speranze sulla loro fermezza dalla parte dei lavoratori e degli sftuttati, dalla parte della pace e della Sardegna. E solo dio sa quanto ce n’è bisogno.
Vien da urlare un forte vaffa!, ma con calma seguiamo l’insegnamento di Gramsci che ammoniva; quando tutto è perduto, bisogna con pazienza riniziare daccapo.
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