A.P.
Dunque Soru ha deciso la scissione dal PD e regala la vittoria alla destra. A questo punto azzerare la situazione è impossibile. Il tavolo del campo largo ha deciso, investendo Alessandra Todde, su cui c’è l’accordo anche di Conte e Schlein. Chi aveva titolo ha detto la sua nel tavolo (primarie o consultazioni con gazebo) in contrasto con l’impostazione delle due forze maggiori, e non sono state accolte. Che si fa? Si riavvolge il nastro e si torna indietro? Ci si arrende al ricatto? O si fa come dice un prepotente seriale, irresponsabile, o alcuni suoi improvvidi alleati, oppure, per dispetto, si fa perdere, presentando una o più liste fuori dal campo largo?
A ben vedere, ci sono due elementi che spingono in questa direzione: anzitutto il folle egocentrismo di Soru, poi il riemergere di una opposizione viscerale contro il M5S. La pazzia politica di mister Tiscali è ben nota e irrecuperabile. Non c’e rimedio. Poi nel PD è sempre presente e diffusa l’avversione verso i pentastellati, perche’ in quel partito attribuiscono a loro e non alla propria sciagurata politica antipopolare la ragione del proprio calo e dei successi dei seguaci di Beppe Grillo. Questo odio muove molte richieste di ascolto a Soru anche dall’interno del PD, come, ad esempio, ha fatto la federazione del Sulcis in un suo incredibile documento.
C’è da ammettere che in questa vicenda il segretario regionale del PD si è comportato correttamente. Ha riunito tutti, ha dato la parola a tutti, e ha tratto le conclusioni da un confronto largo e libero. Soru, iscritto e già segretario regionale del PD, avrebbe dovuto dare il proprio contributo in quella sede, accettando il prevalente orientamento degli altri. Non lo ha fatto. Si è arrogantemente autocandidato. Ecco perche’ la sua azione per scalzare la Todde deve essere respinta. Se accolta, innesterebbe comunque un processo disgregativo e devastante, che può essere scongiurato solo col rientro di Soru nell’alveo delle regole del confronto democratico. In mancanza, che si assuma le sue responsabilità dello sfascio del centrosinistra e del PD. Non sarebbe del resto la prima volta.
Questo deve dire la Todde a Soru nell’incontro fra i due.
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