Regionali. Il centrosinistra sceglie la Todde, nonostante le manovre dei Progressisti e lo sganciamento di Liberu

8 Novembre 2023
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A.P.


Il centrosinistra  è largamente per la Todde, su cui c’è convergenza anche dei vertici nazionali. Questo è quanto emerso da tavolo di lunedi. Rimane l’opposizione di Zedda e Agus che avanzano questioni di metodo, vogliono le primarie o un’ampia consultazione con gazebo nei maggiori centri dell’isola. In realtà vorrebbero Soru, che tutti gli altri, salvo Liberu, non vogliono. Troppo divisivo e autoreferenziale. Ma ai sedicenti Progressisti interessa solo una cosa: un sì alla pretesa di Zedda di essere candidato a sindaco di Cagliari. Una pretesa prematura, alla quale non si può dare risposta oggi. Del resto è difficile pensare che il PD possa rinunciare alle maggiori cariche su scala locale: la presidenza della regione e la sindacatura di Cagliari.
I progressisti  in effetti pensano a se stessi: piazzare Zedda e Agus.  Basterà un sì a Zedda e tutto si appianerà. La Todde verrà accettata. Ma se ci sono obiezioni di merito sulla Todde perche’ non vengono esplicitate? Anche questa è linearità e correttezza. Comunque, vedrete, che Zedda e Agus accetteranno la Todde.  Non hanno alternative. Come  non ne ha Soru e neppure Milia, che però si è proposto con garbo.

Soru trova un alleato senza se e senza ma in Liberu. Cosa c’entri con l’indipendentismo   mister Tiscali non si sa.  La segretaria di Liberu dovrebbe studiare la storia recente e passata della Sardegna, forse capirebbe che appoggia un personaggio divisivo e perdente. Un personaggio che lavora per la sconfitta, come fa ancora oggi con la sua pretesa egocentrica e perentoria di candidatura.

Dunque il centrosinistra parte con la Todde. Vedremo come andrà. Ora bisognerà mettere mano al programma. Compito non semplice. Crosetto ha detto più volte che le basi militari non si toccano.  Ma lì si deve toccare e a fondo. C’è di mezzo la pace e il governo del territorio. Due punti dirimenti. Poi c’è l’energia. Possiamo essere autosufficienti. Anche in questa materia possiamo avere una potestà esclusiva, eliminando le interferenze esterne, con invasione di pale eoliche e pannelli solari. E sulla cultura? La lingua non dobbiamo tutelarla da noi? Molte questioni che pongono il tema della revisione dello Statuto speciale, tutto pensato in chiave di prevalenza dello Stato. Ma c’è già in questa candidatura una grossa novità. Potrebbe essere la prima donna presidente della Sardegna. E si potrebbe continuare. Ma son questi i temi da trattare. Con coraggio e spirito innovatore. Per mettere all’angolo finalmente la destra.

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