A.P.

Le notizie che ci giungono dalla Francia sul radicamento e l’estensione dell’antisemitismo  sono allarmanti. Anche da altri paesi provengono segnali poco rassicuranti. Ma quanto questa reazione è frutto della insipienza dei governi, di Macron e del suo esecutivo? Vietare addirittura le manifestazioni pro palestinesi, oltre che comprimere la libertà di riunione, inaccettabile in un ordinamento democratico, è una stupidità sul piano politico. Intanto perche’ le manifestazioni continuano, poi tutto si può dire, ma non si può negare che i bombardamenti su Gaza e la macelleria atroce  ad opera delle truppe israeliane giustifichino le proteste. E’ inimmaginabile pensare che l’oppressione dei palestinesi a Gaza passi sotto silenzio. Ed infatti tutto il mondo è attraversato da indignazione e lotta per il cessate il fuoco e per una soluzione giusta  della questione palestinese.  Non serve, di fronte ad una  tragedia così grande, pretendere silenzio. Ed è chiaro che in queste situazioni ci sono sempre gruppi minoritari che estremizzano la protesta con parole, e gesti non condivisibili fino a giungere ad atti di terrorismo. Anche qui, dunque, gli stati devono mostrare saggezza e capire che in queste situazioni a nulla servono divieti e condanne, occorree andare alla radice dei problemi. E qui la questione è chiara: vengono annullate le libertà di un popolo per affermare quelle di un altro, come se la libertà di Israele non sia strettamente connessa e dipendente da quella dei palestinesi. Solo chi dimentichi la storia e il buon senso può pensare che la prevaricazione di uno stato su un intero popolo non desti un vasto disgusto e una estesa reazione. Certo l’uccisione di cittadini inermi ad opera di Hamas è da condannare, ma queste condanne non bloccheranno i gesti esecrabili, se non si va al nodo:  due popoli, due stati, indipendenti, sovrani e in pace.