A.P.
Gli orrori della prima e della seconda guerra mondiale. La Shoa e il tentativo di Hitler di sterminare gli ebrei e schiavizzare gli slavi, creando una colonia dentro l’Europa con l’invasione dell’Unione sovietica, hanno fatto nascere, finita la guerra, le Carte internazionali e molte costituzioni statali con una caratteristica comune. Il ripudio della guerra e la centralità della persona. È diventata dominante la convinzione che la guerra non risolve i problemi, ma che essi possono trovare soluzione solo con le convenzioni e ancora che la persona, di qualsiasi colore, genere, nazionalità, è dotata di diritti inviolabili, che lo stato non crea, ma riconosce e promuove. Così dice appunto la nostra Costituzione all’art 2.
È alla luce di queste conquiste, culturali e costituzionali, che vanno innanzitutto giudicate le vicende presenti. E da questo punto di vista non si vede come non debba essere condannata la politica del governo di Israele. Quale giustificazione può avere il massacro di palestinesi a Gaza? Si dice che è una risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Ma Israele è uno stato e deve rispettare i diritti inviolabili, che vengono negati coi massacri di civili. Hamas va condannata per i suoi eccidi di israeliani inermi, ma la risposta non può essere dello stesso segno e di gran lunga più sanguinosa. Israele deve riconoscere i diritti del popolo palestinese e favorire una soluzione che dia loro uno stato indipendente. La carneficina attuale non puo che generare odii e nuovi massacri. Non è di questo che hanno bisogno gli israeliani e i palestinesi. Hanno bisogno di vivere in pace im due stati indipendenti ed amici. Occorre partire daĺ ripudio della guerra e dalla sacralità della persona. Stupisce che queste semplici acquisizioni siano dimenticate da molti commentatori e da molti politici italiani, i quali si muovono fuori dal perimetro tracciato dalla nostra Costituzione fino a condannare o irridere quanti, anche nelle manifestazioni, professano il principio pacifista sancito dalla nostra legge fondamentale.
2 commenti
1 Aladin
2 Novembre 2023 - 01:57
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=149128
2 salvatore drago
2 Novembre 2023 - 23:33
Da settantacinque anni, assistiamo ad una continua guerra di sterminio di un popolo (quello palestinese) per mano di uno stato colonialista e profondamente razzista come quello di Israele. Uno stato composto da tribù (e sono almeno quattro le tribù che lo compongono) e questo fa sì che questo stato non riesce a darsi una carta costituzonale, ci ha provato Ben Gurion nel 48 e non gli è riuscito. Quella che, ad ogni piè sospinto, viene dichiarata come l’unica “democrazia del Medio Oriente” non è alto che uno stato genocida e, ove ve ne fosse stato bisogno, gli accadimenti di questi giorni stanno lì a dimostrarlo. Accusano i palestinesi di essere “antisemiti”, dimenticando il fatto che i palestinesi sono “semiti”. Accusano loro ed i loro fiancheggiatori (governi e governicchi occidentali nonchè la grande stampa mainstream) tutti coloro che pensano che una via d’uscita è possibile solo con la pace e con il riconoscimento di uno stato UN UNICO STATO dove possano convivere tutti coloro che lo abitano e tutti coloro che sono stati costretti a fuggire, di essere filo palestinesi e, quindi, antiisraeliani, anzi, antisemiti. E’ la politica adottata da un certo Goebels. La politica della menzogna ripetuta mille volte fino a farla divenire “verità”. Il genocidio non è iniziato all’indomani delo 7 ottobre, dura e si perpetua da 75 anni. Prendiamone atto senza cadere nella trappola dell’equidistanza. Se si è per la pace non si può stare che dalla parte del popolo pastinese.
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