A.P.
Ciò che colpisce in questi giorni è l’attacco del governo di Israele a Gaza e al segretario generale dell’Onu Gutierrez. I bombardamenti sulla striscia in tre settimane hanno provocato già la morte di settemila palestinesi, di cui duemila bambini. Ben di più di quelli prodotti dall’inaccettabile azione terroristica di Hamas il 7 ottobre. Ma in questa assurda conta i palestinesi sono meno degli israeliani anche da morti? Non valgono nulla?
Questo sembra pensare il governo di Israele quando attacca il segretario dell’Onu e incredibilmente ne chiede nientemeno le dimissioni. E perche’ mai? Per aver espresso un pensiero che attraversa tutto il mondo civiile: Hamas va condannato, ma non viene dal nulla. Quanto nel nascere e crescere di questi movimenti armati è conseguenza dell’insensata oppressione che Israele ha esercitato ed esercita sui palestinesi, di cui ha occupato i territori? Non si può non considerare questo peccato originale e non si può accettare che esso venga accentuato con azioni inconsulte del governo di Israele.
E’ preannunciata l’invasione di Gaza. Non basta la macelleria attuale? E questa ulteriore ferocia mitigherà o accentuerà l’azione armata di Hamas e di Hesbollah? Attrarrà o allontanerà le simpatie verso Israele? Non occorre lunga discussione. Il buon senso fornisce la risposta. L’ondata di manifestazioni pro palestinesi ne è chiara e inequivicabile espressione. Sangue chiama sangue in una interminabile catena di efferatezze. Per tornare alla ragione occorre spezzare questa dinamica di guerra e introdurre elementi di pace. E certo è che questo non accadrà se i palestinesi non avranno la loro libertà in uno stato indipendente.
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Ecco il discorso di Antonio Guterres al Consiglio di sicurezza
Eccellenze, la situazione in Medio Oriente si fa di ora in ora più drammatica. La guerra a Gaza infuria e rischia di estendersi a tutta la regione. Le divisioni stanno spaccando le società. Le tensioni minacciano di esplodere.
In un momento cruciale come questo, è fondamentale essere chiari sui principi, a partire da quello fondamentale del rispetto e della protezione dei civili. Ho condannato in modo inequivocabile gli orribili e inauditi atti di terrore compiuti da Hamas il 7 ottobre in Israele.
Nulla può giustificare l’uccisione, il ferimento e il rapimento deliberato di civili - o il lancio di razzi contro obiettivi civili. Tutti gli ostaggi devono essere trattati umanamente e rilasciati immediatamente e senza condizioni. Noto con rispetto la presenza tra noi dei membri delle loro famiglie.
Eccellenze, è importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono venuti fuori dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione. Hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti e tormentata dalla violenza; la loro economia soffocata; la loro gente sfollata e le loro case demolite. Le speranze di una soluzione politica alla loro situazione sono svanite.
Ma le rimostranze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E questi terribili attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese.
Eccellenze, anche la guerra ha delle regole.
Dobbiamo chiedere a tutte le parti coinvolte di sostenere e rispettare gli obblighi derivanti dal diritto umanitario internazionale; di prestare costante attenzione, nella conduzione delle operazioni militari, a risparmiare i civili; di rispettare e proteggere gli ospedali e di rispettare l’inviolabilità delle strutture delle Nazioni Unite che oggi ospitano più di 600mila palestinesi.
L’incessante bombardamento di Gaza da parte delle forze israeliane, il livello di vittime civili e la distruzione di quartieri continuano ad aumentare e sono profondamente allarmanti. Piango e onoro le decine di colleghi dell’ONU che lavorano per l’UNRWA - purtroppo almeno 35 - uccisi nei bombardamenti su Gaza nelle ultime due settimane.
Devo alle loro famiglie la mia condanna di queste e di molte altre uccisioni simili. La protezione dei civili è fondamentale in ogni conflitto armato. Proteggere i civili non può mai significare usarli come scudi umani. Proteggere i civili non significa ordinare a più di un milione di persone di evacuare verso sud, dove non ci sono ripari, cibo, acqua, medicine e carburante, e poi continuare a bombardare il sud stesso.
Sono profondamente preoccupato per le chiare violazioni del diritto umanitario internazionale a cui stiamo assistendo a Gaza. Voglio essere chiaro: nessuna parte di un conflitto armato è al di sopra del diritto internazionale umanitario.
Eccellenze, per fortuna, alcuni aiuti umanitari stanno finalmente arrivando a Gaza. Ma si tratta di una goccia di aiuti in un oceano di necessità. Inoltre, le forniture di carburante delle Nazioni Unite a Gaza si esauriranno nel giro di pochi giorni. Questo sarebbe un altro disastro.
Senza carburante, gli aiuti non possono essere consegnati, gli ospedali non hanno energia e l’acqua potabile non può essere purificata o addirittura pompata. La popolazione di Gaza ha bisogno di aiuti continui, proporzionati alle sue enormi necessità. Gli aiuti devono essere consegnati senza restrizioni.
Rendo omaggio ai nostri colleghi delle Nazioni Unite e ai partner umanitari a Gaza che lavorano in condizioni pericolose e rischiano la vita per fornire aiuti a chi ne ha bisogno. Sono un’ispirazione. Per alleviare le sofferenze senza precedenti, rendere più facile e sicura la consegna degli aiuti e facilitare il rilascio degli ostaggi, rinnovo il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario.
Eccellenze, anche in questo momento di grave e immediato pericolo, non possiamo perdere di vista l’unica base realistica per una vera pace e stabilità: la soluzione dei due Stati. Gli israeliani devono vedere concretizzate le loro legittime esigenze di sicurezza e i palestinesi devono vedere realizzate le loro legittime aspirazioni a uno Stato indipendente, in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e gli accordi precedenti.
Infine, dobbiamo essere chiari sul principio di sostenere la dignità umana. La polarizzazione e la disumanizzazione sono alimentate da uno tsunami di disinformazione. Dobbiamo opporci alle forze dell’antisemitismo, del bigottismo antimusulmano e di tutte le forme di odio.
Signor Presidente, Eccellenze, oggi è la Giornata delle Nazioni Unite, che segna i 78 anni dall’entrata in vigore della Carta delle Nazioni Unite. La Carta riflette il nostro impegno comune a promuovere la pace, lo sviluppo sostenibile e i diritti umani. In questa Giornata delle Nazioni Unite, in quest’ora critica, faccio appello a tutti affinché ci si ritiri dall’orlo del baratro prima che la violenza mieta altre vite e si diffonda ancora di più.
Grazie mille.
Antonio Guterres
Segreterio generale dell’ONU
2 commenti
1 Francesco Calia
27 Ottobre 2023 - 22:40
Il Segretario Generale dell’ONU di cognome fa Guterrez, non Gutierrez. A fronte dell’idiozia sionista salviamogli almeno l’identità.
2 Stefano
28 Ottobre 2023 - 19:14
Se è per quello, il cognome è Guterres, non Guterrez; ma non mi sembra un dettaglio così decisivo focalizzarsi sul cognome
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